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Vuelta 2023, Evenepoel vola: Remco a 50 vittorie. Kuss fa un passo gigante verso Madrid

Remco centra la terza vittoria di tappa in questa Vuelta. In casa Jumbo Visma, invece, la sensazione è che ormai tutti, ma proprio tutti, lavorino per consentire a Kuss di vivere il suo sogno

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L’ennesimo acuto di Remco Evenepoel, l’ennesima conferma della solidità di Sepp Kuss. Che compie un passo avanti probabilmente decisivo sulla strada che lo potrebbe portare a Madrid vestito di rosso: a La Cruz de Linares l’americano riesce persino a guadagnare qualche secondo su Joans Vingegaard, che si stacca nei 250 metri conclusivi di una tappa abbastanza bloccata, corsa a una media piuttosto elevate e che ha visto i primi 6 della classifica generale arrivare compatti e all’unisono.

Ma l’accelerazione finale di Enric Mas (sin lì impalpabile) ha fato insolitamente male al danese, che ha lasciato 9 secondi sulla strada e si ritrova ora a 17 dal gregario (divenuto poi) capitano.

Un epilogo davvero particolare nel giorno in cui Evenepoel ha dato un altro saggio del suo immenso talento: a soli 23 anni sono già 50 le vittorie del belga (13 nel 2023), che stacca ad uno ad uno i compagni di fuga, con Damiano Caruso splendido secondo nonché ultimo ad alzare bandiera bianca sulle rampe della salita finale, ripetuta due volte.

Terza vittoria di tappa per Remco

Ormai libero da questioni legate alla classifica, Remco centra la terza vittoria di tappa in questa Vuelta, che sebbene resterà indelebile per la crisi sul Tourmalet lo ha confermato una volta di più nell’elite del ciclismo mondiale, tanto che la sfida con Pogacar al Lombardia già oggi promette spettacolo.

In casa Jumbo Visma, invece, la sensazione è che ormai tutti, ma proprio tutti lavorino per consentire a Kuss di vivere le sue tre settimane di gloria: l’americano è stato letteralmente scortato da Vingegaard e Roglic durante tutta la tappa, e quando è scattato sulla ruota di Ayuso, che aveva tentato di uscire dal gruppo dei migliori nell’ultimo chilometro, si è mosso in prima persona per andarlo a riprendere, forse volendo ricambiare il “favore” a Landa che ieri l’aveva aiutato a gestire le forze nell’ultimo tratto della tappa.

Kuss accarezza il sogno

Di sicuro Kuss ha dimostrato di star bene, e a separarlo dalle celebrazioni in Plaza de Cibeles manca di fatto solo il verdetto della penultima tappa, con arrivo in salita a Guadarrama (domani spazio ai velocisti a Iscar).

L’Italia si gode l’ennesima buona prestazione di Caruso, mentre nella top ten di giornata si rivede Egan Bernal, andato in avanscoperta dopo una Vuelta passata nelle retrovie.

Le pagelle della tappa 18: i top

  • REMCO EVENEPOEL 10. Dire quello che vi pare, ma questo qua è un talento che il ciclismo dovrebbe cercare seriamente di preservare. Perché non si arriva a 23 anni con già 50 vittorie in bacheca (solo Sagan e Merckx meglio di lui), soprattutto non con questa classe che si intravede ogni volta che vede la possibilità di affondare il colpo. Libero di testa, concentrato ormai sugli obiettivi di fine stagione (Lombardia in primis), blinda la maglia a pois e firma il terzo successo di tappa. Chapeau.
  • SEPP KUSS 9. Dopo averle prese sistematicamente prima da Vingegaard, poi da Roglic, finalmente arriva anche la “sua” giornata. Avremo sempre il dubbio lecito su quale sia stato il diktat imposto dall’ammiraglia, ma a furia di sentirsi dire che tutti lo vogliono vedere arrivare in rosso a Madrid decide di mandare un segnale, e arrivare al traguardo più pimpante dei compagni di squadra. Adesso il grande sogno è davvero a portata di mano.
  • ENRIC MAS 7. Toh, ha battuto un colpo anche Mas. Sempre nelle retrovie durante la salita, deciso a togliersi di dosso le ruote della compagnia negli ultimi 250 metri. L’assolo è sicuramente apprezzabile, anche se a conti fatti non produce granché, almeno per sé (Landa e soprattutto Vingegaard invece lo pagano). Almeno ha fatto vedere di esserci, provando ad avvicinare la top 5 (Landa è a 11 secondi).
  • JUAN AYUSO 6. Sufficienza stiracchiata per lo spagnolo, che prova l’allungo a un chilometro dall’arrivo, scatto che finisce per convincere Kuss a saltargli addosso (di fatto è un “favore” rivolto a Landa: signori si nasce…) e che viene immediatamente anestetizzato. Ci riprova ai -400, senza esito. Comunque guadagna 3 secondi su Landa, ma la battaglia per la quarta piazza non è ancora finita…

Le pagelle della tappa 18: i flop

  • PRIMOZ ROGLIC 5,5. Anche qui bisognerebbe capire qual è la vera strategia dei Jumbo Visma. Vogliono difendere la rossa di Kuss e puntare a fare il “triplete” nei GT con tre corridori diversi, decidendo di non attaccarlo? Oppure preferiscono aspettare sabato per vedere cosa fare? Primoz stavolta stecca all’arrivo: non è da lui farsi sorprendere in una volata ristretta…
  • JONAS VINGEGAARD 5. Gregario per un giorno, almeno per quel che fa vedere nell’ultima salita, fatta costantemente in prima posizione davanti a Roglic e Kuss. Forse nel finale paga lo sforzo profuso finendo per farsi sorprendere dall’accelerazione di Mas, e lui che esplosivo non è su un finale abbastanza piatto paga secondi preziosi. Con un abbuono pieno sarebbe potuto balzare addirittura davanti a Kuss (l’avrebbe fatto?), ora può dire che non c’è nulla di preparato e che nessuno gli ha chiesto di “andar piano”, ma che Sepp andava più forte…

La classifica generale dopo la tappa 18

  1. Sepp Kuss(Jumbo Visma) 65h31′27”.
  2. Jonas Vingegaard(Jumbo Visma) +17”.
  3. Primoz Roglic (Jumbo Visma) +1’08”.
  4. Juan Ayuso (UAE Team Emirates) +4’00”.
  5. Mikel Landa (Bahrain Victorious) +4’19”.
  6. Enric Mas (Movistar) +4’30”.
  7. Cian Uijtdebroeks (Bora Hansgrohe) +7’37”.
  8. Aleksandr Vlasov (Bora Hansgrohe) +8’35”.
  9. Joao Almeida (UAE Team Emirates) +10’20”.
  10. Santiago Buitrago (Bahrain Victorious) +12’20”.

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