Con l’assolo di Alberto Rui Costa nella tappa con arrivo a Lekunberri, vittoria che per certi versi ha ricordato quella ottenuta dal portoghese una decina d’anni fa al mondiale di Firenze, si è chiusa una seconda settimana sulle strade di Spagna che ha avuto tanto da raccontare, e che forse non ha nemmeno detto tutto quello che c’era da dire.
Sette giorni in cui c’è stato un po’ di tutto, aperti dalla favolosa affermazione di Pippo Ganna nella cronometro di Valladolid, che pure aveva lasciato in eredità la sensazione che Primoz Roglic potesse esplodere da un momento all’altro, avendo limitato i danni (e pure di tanto) rispetto quanto fatto da Remco Evenepoel.
- La strana Vuelta di Evenepoel
- Ayuso unica minaccia
- Enric Mas e Mikel Landa
- Le tappe della terza settimana
- Più Vingegaard che Roglic
- Classifica generale dopo la 15esima tappa
La strana Vuelta di Evenepoel
Solo che col tempo si è capito che la crono ha mischiato le carte, ma non ha offerto certo il quadro che si sarebbe poi effettivamente realizzato.
Perché Evenepoel nella tappa del Tourmale è imploso, arrivando sul traguardo con 27’ di ritardo dai big prima di redimersi nelle due tappe successive, tanto da recuperare in poco più di 300 chilometri oltre 12’ rispetto ai migliori (e la top ten adesso è più di un semplice desiderio).
Perché allo stesso Roglic sono mancate le gambe quando si è presentata l’opportunità di attaccare e provare a dare una sferzata alla sua Vuelta, col risultato che il suo temibile compagno di squadra Jonas Vingegaard si è avvicinato fino a vederlo distante ormai appena 7 secondi in classifica generale.
Ayuso unica minaccia
Il “problema” però è che in casa Jumbo Visma chi continua ad andare più forte di tutti è Sepp Kuss: l’americano, al terzo grande giro stagionale, s’è ritrovato catapultato in poco tempo da gregario a capitano (o qualcosa di similare), tanto che adesso pensare di staccarlo e rischiare di combinare un bel casino tutto interno al team neerlandese non è affatto così improbabile.
Kuss sin qui ha ribadito sulla strada di star bene e di avere tutte le carte in regola per poter puntare a indossare la maglia rossa a Madrid, domenica prossima, quando la Vuelta chiuderà i battenti.
E mentre ci si interroga sul fatto se la Jumbo “fermerà” o meno l’americano per favorire un attacco dei due co-capitani, appare comunque evidente che trovare un’alternativa ai tre tenori di casa giallonera è pressoché impossibile: Juan Ayuso è l’unico che ha provato a far saltare il banco, ma i suoi allunghi in salita si sono rivelati troppo limitati per far davvero male alla triade che governa la corsa spagnola.
Enric Mas e Mikel Landa
A Enric Mas e Mikel Landa, invece, chiudere intorno alla top 5 potrebbe anche bastare, e questo allora fa capire che, se qualcosa succederà, sarà solo per “buona volontà” dei Jumbo Visma.
Che potrebbero far saltare il banco, accendere una polveriera in casa propria, lasciare che Kuss viva le sue tre settimane di gloria e badare unicamente a conquistare la Vuelta, cosa che farebbe di loro la prima squadra di sempre a conquistare i tre GT nello stesso anno.
Le tappe della terza settimana
L’arrivo a Bejes, con gli ultimi 6 chilometri tutti rivolti con il naso all’insù, aprirà la terza e ultima settimana di una corsa che non sta certo tradendo le attese. Difficile pensare che la tappa possa rimescolare le carte nei piani alti della generale, ma qualcosa potrebbe comunque accadere a livello di top ten.
Anche perché il giorno dopo si sale fino in cima all’Angliru, ed è lì che presumibilmente si decideranno i destini della lotta tutta interna di casa Jumbo Visma: se Kuss saprà passare indenne la salita più temuta di Spagna, allora ci si interroga davvero su chi potrà togliergli di dosso la maglia rossa da qui a domenica.
Più Vingegaard che Roglic
Tappa sulla carta più favorevole a Vingegaard che non a Roglic, che certo mai avrebbe pensato di ritrovarsi una concorrenza “tanto spietata” in casa, lui che alla Vuelta quando arriva al traguardo della 21esima tappa è abituato a farlo sempre vestito di rosso (è accaduto nelle ultime tre volte, non lo scorso anno quando abbandonò a pochi giorni dalla fine per i postumi di una caduta).
Giovedì poi ci saranno ben 5 GPM prima di arrivare a Cruz de Linares, altra tappa che strizzerà l’occhio ad avventurieri e passisti scalatori. Venerdì penultima chance per i velocisti (Groves e Molano sono ancora in ballo), sabato arrivo a Guadarrama dopo una tappa che somiglia a una classica del nord, piena di strappi e cote spacca gambe, poi la passerella di Madrid.
Dove non ci sarà gloria per gli italiani, che hanno Tiberi, Caruso e Cattaneo in top 30, ma distanti quasi un’ora da Kuss, e che sin qui hanno praticamente dipeso solo e soltanto da Ganna. Che magari in volata proverà a piazzare un’altra zampata, giusto per il gusto di stare lì con le ruote veloci.
Classifica generale dopo la 15esima tappa
- Sepp Kuss(Jumbo Visma) 51h04′54”.
- Primoz Roglic (Jumbo Visma) +1’37”.
- Jonas Vingegaard(Jumbo Visma) +1’44”.
- Juan Ayuso (UAE Team Emirates) +2’37”.
- Enric Mas (Movistar) +3’06”.
- Marc Soler (UAE Team Emirates) +3’10”.
- Mikel Landa (Bahrain Victorious) +4’12”.
- Aleksandr Vlasov (Bora Hansgrohe) +5’02”.
- Cian Uijtdebroeks (Bora Hansgrohe) +5’30”.
- Joao Almeida (UAE Team Emirates) +8’39”.