Jannik Sinner allunga il suo regno in vetta alla classifica ATP raggiungendo la 60esima consecutiva da numero 1. Continua l’ascesa di Flavio Cobolli, che registra un nuovo best ranking avvicinandosi alla top-15. Male invece Lorenzo Musetti e Matteo Berrettini, mentre Alexander Bublik può sognare un posto alle ATP Finals.
- 60 settimane al n°1 per Sinner
- Musetti rischia la top-10, Berrettini fuori dai primi 50. Best ranking per Cobolli
- Bublik può puntare alle Finals
60 settimane al n°1 per Sinner
Oggi lunedì 28 luglio Jannik Sinner inizia la sua 60esima settimana consecutiva in vetta al ranking. Un dato incredibile, che testimonia il dominio dell’altoatesino nel circuito nelle ultime due stagione e che lo rende il sesto giocatore di sempre con la più lunga serie di settimane consecutive al n°1 della classifica e il dodicesimo per settimane totali.
Un numero destinato ad aumentare visto il vantaggio di 3430 punti in classifica su Carlos Alcaraz, che potrà puntare al sorpasso solo al termine dello US Open. Ora però viene il difficile per Sinner, che da qui a fine anno dovrà difendere oltre 6000 punti per evitare di venire scavalcato da Alcaraz, il quale guarda tutti dall’alto in basso nella Race ATP – la classifica che tiene conto solamente dei punti conquistati nel 2025 – dove ha un vantaggio di 1540 punti proprio su Jannik.
Musetti rischia la top-10, Berrettini fuori dai primi 50. Best ranking per Cobolli
Con l’uscita della nuova classifica ATP sorride anche Flavio Cobolli, che nonostante l’eliminazione al secondo turno durante il 500 di Washington ha guadagnato una posizione e stabilendosi al 17° posto, suo nuovo best ranking. Flavio dovrà però ora fare bene al Masters 1000 di Toronto per evitare di perdere posizioni settimana prossima, quando gli scadranno i punti della finale raggiunta nella capitale statunitense nel 2024.
Poco da sorridere hanno invece Lorenzo Musetti e Matteo Berrettini. Il primo, reduce dall’infortunio che lo ha obbligato a ritirarsi durante la semifinale del Roland Garros, ha perso la sua seconda partita consecutiva dopo quella subita al 1° turno di Wimbledon facendosi rimontare da Cameron Norrie al debutto a Washington, finendo col perdere tre posizioni che lo hanno portato ai margini della top-10 al decimo posto.
Situazione ancora peggiore invece per Matteo Berrettini, che dal ritiro a partita in corso agli Internazionali d’Italia ha disputato – e perso – solamente il primo turno di Wimbledon, fallendo nell’intento di difendere i punti conquistati nel 2024 – soprattutto quelli dei titoli vinti a Gstaad e Kitzbuhel – e sprofondando ora al 57esimo posto, situazione che potrebbe peggiorare ulteriormente in caso l’infortunio agli addominali lo dovesse tenere lontano dai campi ancora a lungo, magari impedendogli di prendere parte allo US Open.
Bublik può puntare alle Finals
A succedere a Berrettini sul trono dei tornei di Gstaad e Kitzbuhel è stato Alexander Bublik, protagonista a sorpresa degli ultimi due mesi durante i quali ha dimostrato una crescita – soprattutto dal punto di vista mentale – impressionante, tanto che grazie al titolo vinto in Austria ora il kazako è entrato prepotentemente in corsa per un posto alle ATP Finals, un traguardo inimmaginabile fino a qualche mese fa.
Bublik si trova infatti al 12° posto della Race ATP con 1955 punti, 590 in meno di Alex de Minaur che al momento occupa l’ultimo posto valido per qualificarsi al torneo di fine anno. Una distanza comunque non da poco, ma colmabile con un buon risultato in un torneo importante come uno dei tre Masters 1000 che mancano alla fine dell’anno – il kazako come tanti altri giocatori non prenderà parte al torneo di Toronto -, lo US Open o uno degli ATP 500 che mancano.