L’appetito vien mangiando, e mai come stavolta Thomas Ceccon sente che i conti non sono tornati. Perché l’argento della 4×100 ha esaltato una nazione intera, ma qualche rimpianto l’ha seminato nella mente del cannibale del nuoto azzurro. “E’ un tempo con cui si vince quasi sempre, quindi sì son contento, ma forse mi spiace di più per l’oro mancato, però comunque noi abbiamo fatto una staffetta incredibile”, spiega il fuoriclasse veneto in coda a una prima giornata che ha dato subito l’impronta al mondiale azzurro. Con la consapevolezza che non accontentarsi di un argento significa davvero aver alzato l’asticella.
- Rimpianti d’argento: “Con quel tempo di solito si vince l’oro…”
- D’Ambrosio impressiona: “Non pensavo a un tempo così basso…”
Rimpianti d’argento: “Con quel tempo di solito si vince l’oro…”
Ceccon non ha filtri, è le parole pronunciate a fine gara testimoniano quanto sia grande la voglia di spingersi oltre. “Meglio di così, anche visti parziali e cambi, non si poteva fare, infatti abbiamo abbassato sei decimi dal nostro personale. L’Australia ha tirato fuori una staffetta incredibile, tutti i migliori anche per loro, quindi purtroppo siamo arrivati secondi, però penso che c’è da essere abbastanza contenti“.
È un inizio che lascia presagire un mondiale da prim’attori, anche se le sorprese nelle giornate a venire saranno sempre dietro l’angolo. Con l’Italia che ha già mostrato un talento destinato a far parlare di sé negli anni a venire. “Prima o poi loro arriverà, perché stiamo nuotando veramente forte. Stavolta l’Australia ha fatto qualcosa di incredibile, ma sono convinto che questa è davvero la strada giusta”.
D’Ambrosio impressiona: “Non pensavo a un tempo così basso…”
La fiducia di Ceccon è figlia anche della consapevolezza di un ricambio generazionale che comincia a pagare dividendi. Perché di Carlos D’Ambrosio si parla bene da tanto, ma dopo la staffetta di Singapore sarà ancora più facile parlare bene: il 47”7 col quale s’e presentato sul palcoscenico iridato è un tempo che ha lasciato tutti senza parole, impressionando anche per la facilità d’esecuzione.
“È veramente tutto bellissimo, era la prima finale mondiale in vasca lunga, nella 4×100 sognavo fin da piccolo di entrarci, ed era già stupendo far parte di questo quartetto. Parlando individualmente 47″7 è veramente buono, non me l’aspettavo, ma la cosa che più mi rende felice è che ho detto questo tempo con grande naturalezza”.
D’Ambrosio ha migliorato il proprio personale due volte, prima al mattino e poi nella finale pomeridiana. Predestinato? Forse, ma la verità è che la vasca di Singapore ha già un colore azzurro intenso. E sé queste sono le premesse, la settimana si preannuncia decisamente piena di buoni propositi.