È la legge del più forte: quando la strada sale, la Jumbo Visma sa solo e soltanto vincere. E a un terzo abbondante di Vuelta dimostra una volta di più cosa significhi estendere il proprio dominio sul pianeta del pedale: sul Xorret de Catì è Primoz Roglic a conquistare la frazione di giornata, con un piano eseguito alla lettera che ha portato anche il gregario di lusso Sepp Kuss ad assicurarsi la maglia rossa di leader della corsa. Un leader inatteso e (per certi versi) anche un po’ “pericoloso”, perché pensare di avere il nemico in casa era forse qualcosa che né Roglic e tantomeno Vingegaard avevano messo in conto. Almeno sarà bello scoprire le carte e vedere cosa decideranno di fare i “calabroni”, che hanno uno scalatore puro in vetta alla generale con quasi 3’ di vantaggio sui due co-capitani designati.
- Il momento chiave della tappa
- Vuelta, le pagelle dell'ottava tappa: i top
- Vuelta, le pagelle dell'ottava tappa: i flop
- Classifica generale dopo l'ottava tappa
Il momento chiave della tappa
Emblematico piuttosto è ciò che è accaduto negli ultimi due chilometri dell’ascesa finale, quando Kuss è uscito dal gruppo e ha guadagnato una ventina di metri, salvo poi voltarsi a ripetizione per capire cosa stesse succedendo dietro (e soprattutto cosa fare). Nessuno dei Jumbo lo ha seguito, lui si è rialzato e tutti i big sono andati al traguardo insieme, con Evenepoel che ha anticipato troppo la volata (testimoni affermano che credesse che ci fosse un gruppetto davanti, e quindi che non c’erano abbuoni in palio) rimontato sul più bello da Roglic, che sapeva che su un traguardo simile avrebbe potuto vincere a mani basse.
Ottimo terzo posto finale di Ayuso, che s’è gestito in salita prima di rimettersi in scia ai rivali nei 500 metri finali. Al coperto Vingegaard, che come Mas, Kuss, Soler e Almeida ha perso 2 secondi negli ultimi 100 metri. Lenny Martinez, la giovane promessa francese, ha ceduto la roja con onore, pagando 1’10” all’arrivo. La tappa ha vissuto su una fuga riassorbita ai -7 dall’arrivo che ha avuto tra i protagonisti più attivi anche Damiano Caruso, che pure poco ha potuto per evitare il ritorno dei migliori. Chi ha alzato bandiera bianca è Geraint Thomas, frenato dai postumi delle cadute di inizio Vuelta. La prima settimana si chiuderà domenica con una tappa mossa con arrivo finale all’Alta de Caravaca de la Cruz, salita di seconda categoria. Lunedì riposo, poi la crono.
Vuelta, le pagelle dell’ottava tappa: i top
- PRIMOZ ROGLIC 9. Aveva messo la tappa nel mirino e puntualmente l’ha portata a casa. Del resto la stoccata in un arrivo a ranghi ristretti è un po’ la specialità della casa: non ha voluto strafare in salita, ha atteso il momento propizio per saltare Evenepoel dopo averlo marcato stretto negli ultimi 5 chilometri. Tutto nella norma, con un monito forte e chiaro per la concorrenza: Primoz sta ritrovando la gamba, e domani magari avrà un’altra chance per fare altro fieno. Dopotutto l’equazione Spagna, salita e rampa è quella che più gli garba, da sempre.
- SEPP KUSS 9. Voto alto anche per l’americano, nuova maglia rossa e decisamente un po’ a sorpresa. A lui dobbiamo dire grazie perché per la prima volta una squadra si ritroverà a dover decidere cosa fare con due co-capitani che si ritrovano a quasi 3’ dal leader, loro gregario di lusso e di fiducia. Nel dubbio Sepp sgasa, voltandosi però un po’ troppe volte: che sia stato fermato dall’ammiraglia? Che sia davvero troppo forte anche per i suoi illustri compagni? Chi vivrà, vedrà.
- REMCO EVENEPOEL 8. Fosse vera l’indiscrezione che pensava che ci fosse qualcun altro che avesse già tagliato il traguardo, beh, ci scapperebbe una risata amara. Diamo per buono che ci sia stato un malinteso, e questo basta. Di sicuro in volata Remco sbaglia: sta sempre davanti, e così facendo Roglic se lo è bevuto come Kuss ha fatto ieri con lo spumante sul podio. Però il belga ha mandato un segnale forte: ha tirato durante tutta la salita, in mezzo a tre Jumbo Visma, con Vervaeke che l’ha scortato per metà. Non s’è scomposto quando Kuss è scattato, tendendogli una trappola. Sarà dura piegarne la resistenza, e la crono è sempre più vicina.
- MARC SOLER 7,5. Non se lo fila praticamente nessuno, tutti concentrati in casa UAE Team Emirates a vedere cosa fanno Ayuso e Almeida (che in salita faticano, ma vanno su del loro passo e recuperano). Soler è il Kuss del team mediorientale: nessuno gli chiede di vincere, lui però da quell’orecchio non ci sente e si ritrova secondo nella generale a 43 secondi dal leader. Sai mai che ci scappa il miracolo…
Vuelta, le pagelle dell’ottava tappa: i flop
- LENNY MARTINEZ 6. La maglia finisce sulle spalle di Kuss, come ampiamente previsto. Lenny però se la gioca con le proprie forze: si stacca a metà salita, va su più di tigna che di gambe, cerca come può di limitare i danni. Becca 70 secondi da Roglic, scivola al terzo posto, ma la top ten finale è più che una possibilità.
- JONAS VINGEGAARD 5,5. I due secondi guadagnati il giorno prima li perde inopinatamente a una manciata di metri dal traguardo, quando non riesce a tenere le ruote di Roglic ed Evenepoel (e anche Ayuso lo salta). Jonas sta lì, come un cinese sulla sponda del fiume: non sembra scalfirlo nulla e per ora gioca in attesa. Anche se ora è la terza punta (numeri alla mano) del dream team.
Classifica generale dopo l’ottava tappa
- 1. Sepp Kuss (Jumbo Visma) 30h51′06”.
- 2. Marc Soler (UAE Team Emirates) +43”
- 3. Lenny Martinez (Groupama FDJ) +1’00”
- 4. Wout Poels (Bahrain Victorious) +2’05”
- 5. Mikel Landa (Bahrain Victorious) +2’29”
- 6. Remco Evenepoel (Soudal Quick Step) +2’31”
- 7. Primoz Roglic (Jumbo Visma) +2’38”
- 8. Jonas Vingegaard (Jumbo Visma) +2’42”
- 9. Enric Mas (Movistar) +2’42”
- 10. Juan Ayuso (UAE Team Emirates) +2’52