Il grande libro della storia del tennis italiano si arricchisce di una nuova incredibile pagina grazie a Jannik Sinner, che grazie alla vittoria in rimonta su Carlos Alcaraz è diventato il primo italiano di sempre a trionfare a Wimbledon. Un successo reso ancora più importante essendo arrivato a circa un mese di distanza dalla cocente sconfitta rimediata in finale al Roland Garros e dalla presenza della sua famiglia sugli spalti, compreso il fratello Mark, che questa volta non ha potuto optare per una gara di Formula 1.
- Sinner, le congratulazioni ad Alcaraz e la “frecciatina” al fratello
- Sinner: “Un grande lavoro emotivo per essere qui, Parigi è stata difficile da digerire”
- Sinner membro onorario di Wimbledon
- Alcaraz rende onore a Sinner
Sinner, le congratulazioni ad Alcaraz e la “frecciatina” al fratello
È un Jannik Sinner visibilmente emozionato ma soprattutto al settimo cielo quello che si appresta a tenere il classico discorso post vittoria di Wimbledon. Discorso durante il quale non ha però dimenticato il suo rivale Carlos Alcaraz, che insieme a lui sta dando vita a una rivalità che sta appassionando tutti gli amanti del tennis: “Ciao tutti. Congratulazioni Carlos, congratulazioni per il percorso e per il giocatore che sei. È così difficile affrontarti. Abbiamo un bel rapporto fuori dal campo e in campo, dove stiamo dando vita a questa rivalità, che senza i migliori team al mondo non sarebbe possibile. E tu hai uno dei migliori team che ci siano e se continuerai così vincerai questo trofeo tante altre volte…e già l’hai vinto due (ride, ndr)”.
Sinner ha poi ringraziato la sua famiglia, volata a Londra per assistere alla sfida, focalizzandoli – in maniera simpatica – su suo fratello, che in passato lo aveva “tradito” per seguire la F1: “È un momento molto speciale. Vedere i miei genitori, mio fratello al mio team è incredibile. Soprattutto grazie a mio fratello, che è venuto qui visto che non c’è la F1 (ride, ndr)”.
Sinner: “Un grande lavoro emotivo per essere qui, Parigi è stata difficile da digerire”
Un successo ancora più importante perché arrivato circa un mese dopo la cocente finale del Roland Garros e perché gli ha permesso di interrompere la striscia di vittorie di Alcaraz ai suoi danni: “Per arrivare qui c’è stato un grande lavoro soprattutto emotivo, perché la sconfitta di Parigi non è stata facile da digerire. Ma alla fine non importa come vinci o come perdi, soprattutto nei tornei importanti, devi capire cosa non ha funzionato e lavorare su quegli aspetti, usare la sconfitta e continuare a lavorare, è uno dei motivi per cui sono qua con questo trofeo. Sono grato di essere in salute e di essere circondato dalle persone che per me sono davvero importanti”.
Il n°1 al mondo è poi tornato sul match point, spiegando come questa volta sia riuscito a tenere i nervi saldi e soprattutto a servire bene quando si è trattato di chiudere, cosa che non era successa a Parigi: “Come ho mantenuto i nervi sul match point? Eh…nell’ultimo game ho servito molto bene e sono felice di questo, ho affrontato momenti complicati prima. Ma nel tre su cinque ogni momento può essere cruciale e cambiare la partita e sono davvero contento di essere riuscito a tenere a bada i nervi”.
Tempo anche per una battuta sul tappo volato dagli spalti e che a un certo punto ha rischiato di colpirlo: “Succede solo a Wimbledon che ti arrivi un tappo di Champagne (ride, ndr), è uno dei motivi per cui è così bello giocare qui. È un torneo molto costoso, anche per queste cose (ride nuovamente, ndr)”.
Sinner membro onorario di Wimbledon
Il trionfo su Alcaraz ha permesso a Sinner di diventare anche un membro onorario di Wimbledon, un riconoscimento che fa certamente molto piacere, ma i cui vantaggi spera di sfruttarli tra un bel po’ di anni: “Suona benissimo essere un membro onorario del club, ma spero che la mia carriera duri ancora un po’ a lungo, ci penserò futuro a tornare qua da membro del club. Ne avevamo parlato in realtà prima della partita e non ci saremmo mai immaginati di ritrovarci in questa posizione. Quando si è piccoli è il sogno dei sogni e adesso sto vivendo il mio sogno”.
Infine i classici ringraziamenti: “Una delle ultime cose che voglio dire è grazie al mio team e a tutti quelli che sono venuti qui per questa giornata speciale. Mi trasmettete così tante emozioni speciali. Continuiamo a insistere per provare diventare un tennista migliore e, soprattutto, un uomo migliore. Ultima cosa ci tengo a ringraziare i raccattapalle, è bellissimo avervi, so che lavorate duramente per renderci più facile la vita e grazie a tutti per il supporto nelle ultime due settimane, è stato incredibile”.
Alcaraz rende onore a Sinner
Se un mese fa era toccato a Sinner soffrire, quest’oggi è stata la volta di Alcaraz, che ha visto terminare la sua striscia di cinque vittorie consecutive su Jannik, 24 totali e 20 a Wimbledon. Nonostante la tristezza, Carlos ha speso bellissime parole per Sinner: “Perdere non è facile, ma congratulazioni Jannik ancora una volta, non si può vincere tutte le settimane, ti sei meritato questo trofeo, congratulazioni a te e al tuo team, hai giocato un grande tennis per due settimane, sono arrivati anche tanti tuoi tifosi questa settimana. Sono contento per te, continua così. Continuiamo a coltivare la nostra amicizia fuori dal campo e la rivalità in campo”.
Alcaraz si è detto comunque orgoglioso della sua stagione fino a questo punto: “Sono molto orgoglioso di quanto sto facendo quest’anno. A inizio anno ho faticato dentro e fuori dal campo, poi ho ritrovato la gioia e l’eccitazione quando entro in campo. E ho la fortuna di avere il mio team e la mia famiglia qua con me, senza di loro per me non sarebbe possibile essere qui e giocare un grande tennis. È stato finora un viaggio incredibile e voglio continuare così, anche a portare gioia. Ovviamente tornerò a Wimbledon (ride, ndr), è uno dei tornei più belli se non il più bello. Qua mi sento a casa ogni volta che vengo qui, c’è una bellissima atmosfera”.
Infine un ringraziamento speciale al Re di Spagna, volato da Madrid a Londra per seguirlo: “C’è una cosa che però voglio dire prima di lasciare il microfono: grazie al Re di Spagna, che è venuto qui a sostenermi. È un onore vedere che sia venuto qui per assistere alla finale”.