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Giro del Delfinato, Evenepoel impressiona a cronometro: tappa e maglia per il belga, Vingegaard fa meglio di Pogacar

La cronometro di metà corsa al Delfinato rimescola le carte: con una prova super Evenepoel fa scacco matto, portandosi in testa alla generale

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

A cronometro non ce n’è per nessuno: Remco Evenepoel avrà anche perso qualche chilo di troppo (gliel’ha detto nemmeno troppo velatamente Alberto Contador, dicendosi “preoccupato” per l’eccessivo calo del belga), ma la gamba nelle corse contro il tempo è sempre quella dei giorni migliori, come ha dimostrato nella crono di metà corsa al Giro del Delfinato. Dominata e dominante, con Remco che ha strappato dalle spalle di Ivan Romeo la maglia gialla di leader (e fin qui, tutto nella norma) riuscendo però soprattutto a guadagnare secondi preziosi sui rivali nella classifica generale. Con Tadej Pogacar sconfitto molto più di Jonas Vingegaard.

Pogacar stecca: campanello d’allarme per lo sloveno?

La prova dello sloveno, che per un giorno è tornato a vestire la solita maglia UAE (a cronometro il campione mondiale è Evenepoel, e l’ha dimostrato abbondantemente…), ha lasciato perplesso più di un addetto ai lavori. Perché se i 48 secondi di ritardo dal belga sono sembrati tanti, di sicuro i 28 persi da Vingegaard lo sono sembrati ancora di più. Anche troppi, viste le premesse: Pogacar aveva fatto capire di volersi testare a fondo in questa crono un po’ atipica, con una salita importante nel mezzo e poi un falsopiano non propriamente adatto agli specialisti, ma la sensazione è che il capitano della UAE Team Emirates XRG non stesse bleffando quando ha detto di essere arrivato al Delfinato soprattutto per cercare la gamba in vista del Tour.

Di sicuro Vingegaard, che a cronometro è in vantaggio negli scontri diretti, ha dimostrato che nelle corse contro il tempo ha qualcosa in più da spendere: per il danese l’iniezione di fiducia è totale, pensando che le tappe più attese sono ancora lungi dall’arrivare. E che se domani ci sarà una specie di frazione di trasferimento, da venerdì si comincerà a fare sul serio con tre giornate tutte rivolte all’insù.

Remco regala la vittoria numero 1.000 alla Soudal Quick Step

Evenepoel ha impressionato per la facilità con la quale ha messo alle sue spalle tutti i principali rivali nella corsa alla maglia gialla (che ha cambiato padrone per la quarta volte in 4 tappe). “Sono felice perché questa è stata la vittoria numero 1.000 della Soudal Quick Step, e quindi il traguardo andava celebrato nel modo giusto”, ha commentato al traguardo.

“Non è stata una crono facile: c’era la salita prima della metà a complicare i piani di noi specialisti, e io avevo necessità di scollinare col miglior intertempo per poi cercare di prendere velocità e continuità nella parte finale, sferzata anche dal vento contrario.

Alla fine direi che è andata bene: mi sono sentivo subito in forze, trovando il feeling giusto anche a livello aerodinamico, e sono contento del risultato. Adesso domani speriamo di recuperare un po’ le forze nell’unica vera tappa “tranquilla”, poi penseremo a difendere la maglia nelle tre tappe finali che si preannunciano molto dure e con tanta pressione per la squadra”.

Vingegaard, bella iniezione di fiducia: “Pogacar meglio dietro…”

In classifica generale i più immediati inseguitori di Remco sono il tedesco Lipowitz della Red Boll Bora Hansgrohe (ottima la sua crono: paga appena 4 secondi di ritardo dal leader) e ancora Romeo, che ha chiuso a oltre un minuto, e che adesso ha 9 secondi da recuperare (difficile che possa resistere in top 10 fino a domenica).

Buona la prova offerta anche da Mathieu van der Poel, che s’è messo dietro persino Pogacar e che in classifica è adesso quarto a 14 secondi da Evenepoel, due secondi prima rispetto a un Vingegaard che pure al traguardo s’è mostrato molto soddisfatto. Perdere appena 20 secondi da Remco, che è il miglior crono man del mondo, non è male. Ho cercato di fare del mio meglio, so bene che la marcia d’avvicinamento a questi mesi estivi non è stata delle più semplici, però le cose stanno andando come devono andare. Essere davanti a Tadej è meglio che doverlo inseguire, ma ci attendono tre giornate di montagna molto dure e non mi aspetto che sarà semplice venirne a capo, dunque andiamo avanti giorno per giorno”.

In casa Visma ha impressionato favorevolmente anche Matteo Jorgenson, che in classifica paga 39 secondi, uno in più rispetto a Pogacar. Che sulle montagne alpine dovrà cercare di riprendersi quei secondi (di troppo?) lasciati per strada in una cronometro molto meno favorevole rispetto alle attese.

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