L’hanno presentato ieri, ma ha già perso il pezzo più pregiato rimasto “sul mercato”: il Giro d’Italia 2025 non vedrà al via Jonas Vingegaard, con la Visma Lease a Bike che ha deciso di affidare i gradi di capitano a Simon Yates e Cian Uijtdebroeks, lasciando campo libero a Wout Van Aert per divertirsi e far divertire pubblico e compagni. Un anno dopo aver convinto Tadej Pogacar a puntare dritto alla maglia rosa, il Giro non è riuscito a fare altrettanto con Vingegaard, che ha deciso di cambiare programmi per la stagione alle porte, infliggendo però un altro duro colpo alla corsa a tappe organizzata da RCS.
- La Vuelta è fuori portata e quest'anno va all in
- Roglic favorito per la maglia rosa, occasione Tiberi
La Vuelta è fuori portata e quest’anno va all in
Perché oltre al danno in questo caso si profila anche una brutta beffa: il danese infatti dopo il Tour andrà alla Vuelta, scontrandosi nuovamente con Pogacar, che nella corsa iberica sarà un debuttante assoluto, andando a caccia di un’altra prestigiosa doppietta dopo quella Giro-Tour mandata a referto l’anno passato.
Insomma, la corsa spagnola ormai è diventata a tutti gli effetti la seconda più importante dopo la grand boucle: le scelte di Visma e UAE dimostrano chiaramente quanto la collocazione temporale della Vuelta sia assai più favorevole rispetto a quella di un Giro che, ponendosi in coda alla stagione delle Classiche del Nord e non a troppa distanza dal Tour de France, non riesce più ad accogliere i favori dei grandi interpreti.
E la Vuelta, va ricordato, da anni resta anche una sorta di “piano B” sempre attuale per chi nel corso della prima parte della stagione per vari motivi (cadute, infortuni o quant’altro) non riesce a completare il proprio programma. Insomma, una concorrenza divenuta decisamente fuori portata, e che inevitabilmente finirà per ricadere per intero sulle spalle degli appassionati italiani, consapevoli ormai che i big prediligono altre corse.
Roglic favorito per la maglia rosa, occasione Tiberi
Al Giro 2025, insomma, i riflettori saranno puntati principalmente sulla sfida tra Primoz Roglic, Juan Ayuso (con Joao Almeida seconda carta UAE), Richard Carapaz, i gemelli Yates e (si spera) uno tra Antonio Tiberi e Giulio Ciccone. Proviamo a consolarci così: magari il parterre rivisto un po’ al ribasso per quel che concerne la lotta per la maglia rosa potrebbe favorire l’inserimento di qualche italiano, con Tiberi (più di Ciccone) chiamato ad alzare l’asticella.
Sulla carta, l’occasione potrebbe presentarsi allettante per Roglic, che insegue la sua seconda vittoria al Giro dopo quella del 2023. La presenza di Van Aert aiuterà sicuramente a movimentare la corsa, ma da sola non basterà a colmare l’assenza dei tre corridori che lo scorso anno hanno chiuso sul podio al Tour (Pogacar, Vingegaard e l’infortunato Evenepoel, che senza la caduta in allenamento magari al Giro sarebbe tornato ben volentieri).