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Giro d’Italia, Pogacar: “Per me è una corsa speciale”. Tiberi rimpiange Oropa e va alla conquista della Vuelta

Il Giro d’Italia 2024 è andato in archivio con la vittoria di Tadej Pogacar, lo sloveno ha vinto da dominatore la corsa rosa. Ma l’Italia può sorridere anche per la prestazione della maglia bianca Antonio Tiberi

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Gerry Capasso

Gerry Capasso

Giornalista

Per lui gli sport americani non hanno segreti: basket, football, baseball e la capacità innata di trovare la notizia dove altri non vedono granché

Il Giro d’Italia continua ancora per un giorno con la celebrazione delle “maglie” dell’edizione 2024. In un evento che si è tenuto a Roma, presso Eataly, Tadej Pogacar vincitore della maglia rosa, e l’italiano Antonio Tiberi (vincitore della maglia bianca), hanno parlato delle emozioni e delle difficoltà dei 21 giorni d’Italia.

Pogacar: “Il Giro è una corsa speciale”

Ciclista implacabile, vero e proprio dominatore del Giro d’Italia, Tadej Pogacar è senza dubbio più a suo agio in bici piuttosto che davanti ai microfoni: “Il Giro per me è una corsa speciale. Incredibile aver trovato tanta gente lungo tutto il tracciato, la gente che ti incita per tutti i 200 km della corsa. Il ricordo più bello? In questo momento faccio fatica a scegliere il momento più bello, forse tra una settimana riuscirò ad avere le idee più chiare perché sono tanti, anche quelli con i miei compagni sul bus. Il Giro per me è speciale anche perché è la corsa più vicina a casa mia in Slovenia, ed è una corsa che ho avuto l’opportunoità di vedere dal vivo in tante occasioni. Ma da piccolo, quando la guardavo in tv, non avrei mai pensato di poterla vincere un giorno”.

Tiberi racconta l’emozione del primo Giro

Antonio Tiberi va in giro con un sorriso smagliante dopo un Giro d’Italia di altissimo livello: “Sono tanto contento di come è andato questo mio primo Giro d’Italia, è stato bellissimo correre sulle strade del mio paese con il pubblico che ha fatto il tifo per me. E’ una gara particolare e penso che sia una cosa che riguarda tutti gli italiani. Quando si è sulla strada si sente l’affetto e il calore del pubblico”.

Il momento negativo a Oropa

Un quinto posto che ha “presentato” al mondo Antonio Tiberi che però non nasconde che sin dalla partenza le sue ambizioni erano comunque importanti: “L’obiettivo dall’inizio era abbastanza alto, era la prima gara a tappe che affrontavo da leader ma sapevamo di avere delle potenzialità. L’obiettivo che ci siamo posti era abbastanza alto, con una Top 5 o un podio. Se non ci fosse stato il problema ad Oropa forse potevo lottare anche per il podio. Ma essere riusciti ad arrivare a Roma con la maglia bianca e il quinto posto è stato comunque super”.

L’abbraccio alla mamma e appuntamento alla Vuelta

Un giro di emozioni ma anche di consapevolezza delle proprie capacità. Antonio Tiberi ora guarda ai prossimi appuntamenti ma anche alle emozioni vissute nel corso delle ultime tre settimane: “Quest’anno partecipo alla mia terza Vuelta e lo faccio da leader e lì cercherò di fare ancora meglio. Ora che ho scoperto le mie potenzialità e le possibilità di correre ad alti livelli, cercherò di arrivare alla Vuelta in condizioni anche migliori rispetto al Giro, con più consapevolezza delle mie caratteristiche. Il momento più bello del Giro? La tappa di Bassano del Grappa, dopo la premiazione con la maglia bianca ho abbracciato mia mamma e abbiamo cominciato a piangere entrambi”.

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