“I club di football che pensano di fare business al di sopra dello spirito sportivo sono destinati a fallire. Il mecenatismo non ha più il significato di prima, ma l’affarismo è negativo”. È questo il pensiero di Carlo Ancelotti espresso al Giornale in riferimento all’allontanamento di Paolo Maldini dal Milan per volontà di Gerry Cardinale. “Io a Madrid – ha spiegato il tecnico – ho imparato che la storia di un club va rispettata, sempre. Qui Di Stefano, Amancio, Gento, Puskas sono ancora valori esclusivi verso i quali si nutre riverenza. Per conservare la storia ai massimi livelli, va tutelata la memoria del passato, quello che è successo con Maldini dimostra una mancanza di cultura storica, di rispetto della tradizione milanista. Se è vero che con la storia non si vince è anche vero che la storia insegna a vincere”.
Ancelotti ha poi affrontato quello che sarà il suo futuro, cancellando la possibilità di vederlo sulla panchina del Brasile. “Sto bene a Madrid – ha affermato – ho un rapporto splendido con Florentino Perez, la vita qui è magica. Non smetto e poi è veramente difficile trovare qualcosa di migliore del Real”.