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Conte: "Mihajlovic, Ventrone e Vialli, ho perso tre amici. Sto riflettendo". L'ipotesi estrema post Tottenham

Emozionato e scosso, l'allenatore del Tottenham sembra incline aa prendersi un periodo di stop se non dovesse ricevere la proposta giusta per l'immediato futuro

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Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

Sono state esigue le situazioni pubbliche, conferenze stampa in particolare, in cui Antonio Conte ha esternato fragilità, riflessioni, condiviso frammenti di autenticità. Episodi che lo hanno investito, nel suo passato di allenatore e di uomo di capo lo ha educato a sviscerare con una certa parsimonia le emozioni.

Invece quel che ascoltiamo è un uomo che intende esplicitare il senso di inadeguatezza, anche, rispetto a quel che non può essere comandato o deciso. A un destino atroce, e beffardo, che gli ha strappato via degli affetti puri, lo hanno portato lontano dalla famiglia. E che anticipa, probabilmente, un addio previsto al Tottenham.

Conte e il dolore per Mihajlovic, Ventrone e Vialli

“A volte diamo tanta importanza al lavoro e mettiamo da parte le nostre famiglie, il bisogno di stare con loro. Poi succedono cose come quelle capitate a Gian Piero Ventrone, Sinisa Mihajlovic e Gianluca Vialli e ti fanno pensare”, ha detto nella conferenza che anticipa la sfida contro il Manchester City nel recupero di Premier League.

I tre nomi fatti dall’allenatore salentino racchiudono la sua storia di uomo, prima ancora che di calciatore dotato di fiato e di corsa, ma soprattutto forte nella testa, nella mentalità.

Vialli con Conte Fonte: ANSA

Conte con Vialli all’epoca della Juventus

La solitudine di Conte

Conte è tornato a vivere a Londra da circa un anno, da quando abbandonate le vesti un po’ insolite di opinionista e commentatore, ha ripreso ad allenare un club prestigioso e con un progetto di rilancio ambizioso, che lo aveva sedotto. E che lo ha indotto a lasciare di nuovo Torino, città in cui vivono la moglie Elisabetta e la figlia Vittoria.

“No, non è facile avere la mia famiglia in Italia, ma quando hai figli che vanno a scuola devi rispettarli e non trascinarli in un posto nuovo ogni due anni, far cambiare loro ambiente e amicizie – ha spiegato Conte -. Non voglio che il mio lavoro abbia questo effetto sulla loro vita, e a volte devi sacrificarti per loro. La mia famiglia cerca di starmi vicino come può, ma situazioni come quelle capitate di recente a Gian Piero, Sinisa e Gianluca rendono tutto più difficile”.

Il contratto in scadenza con il Tottenham

Il suo contratto con il Tottenham è in scadenza a giugno 2023, come è noto a chiunque ormai abbia dimestichezza con le cose che vertono su contratti e scadenze; nulla di nuovo neanche per quel che attiene alla triangolazione che potrebbe presentarsi se, con la nuova dirigenza, si potesse sperare in un qualche ruolo nel club che però ora a livello sportivo pare governato da mister Allegri.

“Aver perso tre amici ha reso questa stagione difficile per me anche dal punto di vista personale – spiega -. Io sono uno che mette il lavoro al primo posto, ma questo significa trascurare la famiglia, dimenticare di vedere gli amici. Il lavoro per me è una passione, e per passione si perdono di vista tante cose. Quello che è successo mi sta facendo riflettere, mi fa pensare che forse è ora di trascorrere più tempo con la famiglia, di vedere gli amici, di dedicarsi un po’ a se stesso. Quello che è successo mi sta facendo capire che il lavoro non è tutto, come per me è da sempre. Quando lavoro, io dedico tutto me stesso al mio club: lo sto facendo col Tottenham, come ho fatto prima col Chelsea, la Juve e l’Inter. Non penso sarei un buon allenatore se non lo facessi, e nessuna delle mie squadre si è mai lamentata della mia dedizione. È anche per questo che i club che lascio mi rimpiangono. Lo hanno fatto tutti”.

Conte Fonte: ANSA

Conte sulla panchina del Tottenham

L’opzione dell’anno di stop

Forse consapevole che in Serie A le opportunità non saranno abbondanti e che aspirare a un rientro in Federcalcio da ct è una mera chimera, Conte sa che un anno sabbatico – chiuso con il Tottenham – non potrebbe rivelarsi nocivo per sé e per la sua famiglia.

Anzi, forse lo agevolerebbe nel mantenersi aperta l’occasione giusta, senza vincoli di sorta. Mentali e contrattuali.

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