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Australian Open, che brutto risveglio per Paolini: domina un set, poi crolla con Svitolina

Clamorosa uscita di scena di Jasmine al terzo turno dello Slam di Melbourne: Svitolina viene fuori alla distanza e la elimina dal torneo. Pesantissimo lo 0-6 nel terzo set.

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Jasmine Paolini saluta il torneo di singolare di Melbourne, e lo fa davvero nel modo più inatteso: per un set e mezzo è perfettamente padrona delle operazioni contro Elina Svitolina, che brinda a sua volta alla mattinata perfetta di casa Monfils(Gael, suo marito, poco prima aveva sconfitto Taylor Fritz, guadagnandosi gli ottavi contro Shelton) rimontando senza pietà una delle versioni più sbiadite della garfagnina.

Tanto da cedere senza colpo ferire in un terzo set a senso unico, dopo che già a metà del secondo s’era capito che il vento stava cambiando direzione. Il 2-6 6-4 6-0 consegna il pass per gli ottavi all’ucraina, e lascia a Jasmine soltanto la possibilità di avanzare nel torneo di doppio con Sara Errani. Ma la delusione resta fortissima.

La grande partenza, ma l’illusione dura un set

Anche perché quanto fatto vedere nel primo set lasciava presagire tutt’altro copione. Solida, precisa, efficace tanto al servizio quanto in risposta, la toscana sembrava davvero padrona assoluta del match. Nonostante il primo “cazzotto” l’avesse dato la signora Monfils, brava a strappare il servizio nel terzo gioco sfruttando un paio di gratuiti dell’italiana. Che da quel momento in poi però ha tirato giù la visiera del caso: 5 game consecutivi, tre break infilati uno dietro l’altro e sostanzialmente manifestazione di superiorità.

Il problema però è che nel secondo parziale le percentuali al servizio dell’ucraina si fanno decisamente più incalzanti e ancora una volta è il terzo game a costare caro a Paolini, che cede la battuta commettendo due errori gravi e gratuiti ai vantaggi. È un episodio che cambia radicalmente l’evoluzione del match: per quanto Jasmine riesca a trascinare due volte ai vantaggi l’avversaria (nel quarto e nell’ottavo gioco), di possibilità per rimettere la partita sui binari desiderati non se ne vede alcuna. Anzi è la toscana a dover annullare altre palle break nel nono gioco, ma alla fine comunque Svitolina chiude sul 6-4 dopo un’ora abbondante di partita.

Svitolina micidiale: con la prima è una sentenza

Partita che di fatto si chiude in quel preciso istante: un parziale di 12 punti a uno tramortisce Paolini, che si ritrova sotto di due break (0-3) senza nemmeno avere il modo per imbastire una reazione degna di tal nome. L’ucraina diventa una macchina da punti: quando entra la prima è una sentenza (chiuderà con l’83% di punti vinti) e in generale non c’è mai un cedimento che possa far gridare al ribaltone.

Il terzo break consecutivo testimonia che ormai Jasmine è fuori dal match: riuscirà a lottare con la forza della disperazione nel gioco successivo, collezionando due palle break che la rivale disinnesca con autorevolezza, poi Svitolina si affida alla prima al centro per chiudere il conto e guadagnarsi l’ottavo di finale. È un crollo difficile da spiegare: che Elina fosse un’avversaria scomoda non era un mistero, ma la sensazione è che sia stata Paolini ad aver giocato davvero sottotono.

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