È la maledetta nemesi Muchova: ogni volta che la incontra, Jasmine Paolini puntualmente ci va a sbattere contro. E il quinto confronto della saga non fa alcuna eccezione: la United Cup dell’Italia si fa tutta in salita, perché la numero uno azzurra ha ceduto con un doppio 6-2 alla giocatrice della Repubblica Ceca, che ha avuto bisogno di 102’ per sfangarla, ma alla fine la pagnotta se l’è portata a casa lo stesso. Per l’Italia così è già fine della corsa: Flavio Cobolli non può nulla contro Thomas Machac per evitare l’eliminazione ai quarti di finale, sconfitto 6-1 6-2 dal rivale. Ininfluente il doppio misto: l’avventura azzurra a Sydney finisce qui.
- Muchova devastante: il pubblico di Sydney apprezza
- Rimpianti Paolini: troppe occasioni sprecate
- Cobolli senza armi: Machac è dominante e chiude i conti
Muchova devastante: il pubblico di Sydney apprezza
Karolina ha sfruttato ancora una volta le sue migliori virtù per regalare il primo dispiacere dell’anno alla giocatrice toscana. Spettacolari le giocate dell’atleta dell’Est Europa, che ha letteralmente mandato in estasi il pubblico di Sydney: non s’è risparmiata la Muchova, che dopo aver rischiato qualcosina nel secondo gioco del primo set s’è letteralmente scatenata, ottenendo il primo break nel quinto game, quando la partita s’è alzata di livello in un istante.
A quel punto Paolini deve rispondere colpo su colpo: nel gioco successivo avrebbe una palla per ottenere subito il contro break ma non la sfrutta, e così l’avversaria capisce che è bene non scherzare troppo col fuoco, tanto che nel settimo gioco arriva un altro break per facilitarsi le cose. Sul proprio servizio in realtà la ceca deve sempre soffrire (va sistematicamente ai vantaggi), ma il 6-2 finale non dà adito a molte repliche.
Rimpianti Paolini: troppe occasioni sprecate
Jasmine avrebbe bisogno di una buona iniezione di fiducia in apertura di secondo set, ma sul 40-15 comincia a litigare col nastro e di colpo si ritrova nuovamente sotto, con Muchova che sale così a 7 game vinti consecutivamente (dall’1-2 del primo parziale fino al 2-0).
L’occasione per rimettere la partita in sostanziale equilibrio capita nel quarto game, quando la garfagnina non sfrutta due palle break e dove a quel punto anche la testa comincia a scollegarsi dal resto del corpo, perché Karolina non offre altri fianchi e riesce a ributtare dall’altra parte della rete tutto quello che si vede recapitare dall’azzurra. Un filotto di 9 punti consecutivi consegna a Muchova il pass per un tranquillo finale di partita, con il quarto break di giornata che arriva addirittura a zero e il 6-2 finale che non sorprende più nessuno, al netto di ben tre palle break annullate dalla ceca nell’ottavo gioco, dove risale da 0-40.
Brava Karolina a vincere tutti e 9 i game andati ai vantaggi, cosa che gli consente di spuntarla anche a fronte di percentuali non così esaltanti (64% con la prima, 56% con la seconda). A Jasmine però è proprio la seconda di servizio a venir meno, con un 38% di punti vinti che sa di condanna.
Cobolli senza armi: Machac è dominante e chiude i conti
Flavio Cobolli, sceso in campo pochi minuti dopo contro Thomas Machac, non ha praticamente neppure fatto in tempo a entrare in ritmo. Perché il rivale l’ha letteralmente inebetito, impedendogli qualsiasi possibilità di replica: 6-1 6-2 il punteggio finale in meno di 57 minuti di partita, che testimoniano quello che già si sapeva in partenza, e cioè che per pèrovare a raggiungere gli Stati Uniti in semifinale sarebbe servita la vittoria di Paolini, così da consegnare al doppio misto composto da Errani e Vavassori (il vero punto di forza della squadra capitanata da Renzo Furlan) di poter completare l’opera.
Resterà solo una bella intenzione: l’avventura azzurra nella United Cup finisce qui, ma contro questa Repubblica Ceca era difficile poter fare di più.