Nuova avventura per il ciclista friulano che al termine di questa stagione, dopo 16 anni di professionismo, ha appeso la biciletta al chiodo per diventare direttore sportivo della Bora – hansgrohe.
Dopo un anno passato come diesse alla Nippo – Provence e come regolatore nelle corse di RCS, adesso il classe 1982 è pronto a tornare nel WorldTour grazie alla squadra tedesca che lo ha fortemente voluto nel suo staff.
“Mi hanno cercato loro – ha raccontato l’ex campione italiano – Avevo rischiato di diventare corridore della Bora quattro anni fa, ora sono salito in ammiraglia. Vogliono ex corridori che abbiano smesso da poco, capaci di essere in sintonia con i corridori. Metterò a servizio della squadra tutta la mia esperienza. Il mio compito sarà di seguire alcuni corridori e poi guidarli nelle corse italiane, Giro in testa e nelle “mie” classiche delle Ardenne, Amstel, Freccia e Liegi”.
Nel suo nuovo team ci saranno anche i suoi due corregionali Matteo Fabbro e Giovanni Aleotti. Con il primo ha già avuto modo di visionare la tappa friulana del Giro d’Italia 2022 ed ha analizzato le sue possibilità: “Pesa 55 kg, è molto penalizzato per questo nelle grandi corse a tappe. In pianura deve fare fatica, rischia di arrivare stanco alle “sue” montagne. Ma è fondamentale per una squadra che vuole vincere perché in salita può dare una grande mano e può piazzarsi in fuga nelle tappe di montagna o facendo l’appoggio per i compagni o correndo per sé”.
Questo invece il punto di vista del nuovo DS su Giovanni Aleotti: futuro roseo, anche per lui, anche se ancora non sa bene con quali ambizioni: “Intanto è bello che in qualche modo, anche se non ho mai corso con il Team Friuli, siamo un po’ accomunati dalla bandiera con l’Aquila. Aleotti ha talento, deve crescere gradualmente. Sarà un corridore da corse a tappe? Da classiche? Vedremo”.