Uno dei detti che più frequentemente si sente nel calcio è che ‘squadra che vince non si cambia’. Regola che vale spesso, non di certo sempre. Men che meno in Bundesliga, specie quando si parla di panchine. Infatti tutte le prime sei squadre del campionato tedesco hanno cambiato allenatore.
L’avvicendamento più clamoroso riguarda ovviamente Julian Nagelsmann, che lascia la seconda classificata per andare nella prima, andando dal Lipsia al Bayern Monaco. Sostituisce Hansi Flick, che è già diventato il successore di Joachim Löw e prenderà le redini della Germania da dopo Euro 2020.
Il Lipsia si è consolato con Jesse Marsch, arrivato dal RB Salisburgo, o meglio, tornato a Lipsiia dopo essere stato vice di Ralf Rangnick per sei mesi nel 2019.
Sia le deluse, sia le felici sono arrivate al punto di volersi o doversi separare dal proprio capo allenatore oppure metterlo in un’altra posizione, come ad esempio succederà al Borussia Dortmund terzo in classifica: dopo l’esonero di Favre a novembre e l’annuncio di Marco Rose in arrivo dal Gladbach a febbraio, Edin Terzic tornerà a fare il vice.
Annunciato negli scorsi giorni anche l’arrivo di Gerardo Seoane come capo allenatore del Bayer Leverkusen, al posto di Hannes Wolf, il quale aveva a sua volta rimpiazzato ad interim Peter Bosz per il finale di campionato dopo l’esonero dell’olandese.
‘Scambio’ anche tra quarta e quinta in classifica, con Oliver Glasner che ha chiuso il giro lasciando il Wolfsburg per andare all’Eintracht Francoforte, lasciando curiosamente la squadra che ha portato fino alla Champions League per andare in quella che ha battuto nella corsa alla Champions che ha riguardato anche il Dortmund.
L’Eintracht aveva peraltro annunciato già da un mese la partenza di Adi Hütter, che è andato al Borussia Mönchengladbach per prendere il posto proprio di Marco Rose.
Insomma, una rivoluzione: il Bayern primo va da Flick a Nagelsmann; il Lipsia secondo da Nagelsmann a Marsch; il Dortmund terzo da Terzic a Rose; il Wolfsburg quarto da Glasner a un sostituto non ancora nominato; l’Eintracht quinto da Hütter a Glasner; il Leverkusen sesto da Wolf a Seoane. E ci sarebbe anche il Gladbach, ottavo, da Rose a Hütter. Mosca bianca l’Union Berlino, settimo. L’eccezione che conferma la non-regola.