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Caso Bergamini, l’ex fidanzata Isabella Internò condannata a 16 anni

La sentenza della Corte d’Assise di Cosenza condanna la donna per concorso in omicidio volontario ma la condanna a una pena inferiore rispetto ai 23 anni chiesti dai pm

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Fabrizio Napoli

Fabrizio Napoli

Giornalista

Giornalista professionista, per Virgilio Sport segue anche il calcio ma è con la pallanuoto che esalta competenze e passioni. Cura la comunicazione di HaBaWaBa, il più grande festival di waterpolo per bambini al mondo

Caso Bergamini, l’ex fidanzata Isabella Internò condannata a 16 anni Fonte: Getty

Sedici anni di carcere per concorso in omicidio volontario: questa la sentenza di condanna emessa oggi dalla Corte d’Assise di Cosenza per Isabella Internò, l’ex fidanzata di Denis Bergamini, il calciatore morto in circostanze misteriose il 18 novembre del 1989.

Caso Bergamini, l’ex fidanzata condannata per concorso in omicidio

Siamo solo al primo grado di giudizio, ma almeno ora esiste un punto di partenza per stabilire la verità processuale sulla morte di Denis Bergamini, il calciatore del Cosenza che venne ritrovato senza vita il 18 novembre del 1989 lungo la statale 106, in località Roseto Capo Spulico.

A stabilirla è stata la Corte d’Assise di Cosenza, che ha ritenuto colpevole di concorso in omicidio volontario Isabella Internò, l’ex fidanzata di Bergamini.

Caso Bergamini, la Internò condannata a 16 anni di carcere

La Internò è stata condannata a 16 anni di carcere: accolta solo in parte, dunque, la richiesta dei pubblici ministeri della Procura di Castrovillari, che hanno condotto le indagini su una morte che a lungo ha rappresentato un vero e proprio mistero.

Dopo il ritrovamento del cadavere, la Internò sostenne infatti che Bergamini si fosse suicidato, lanciandosi sotto un camion in corsa sulla statale. Una tesi che, anni dopo, è stata sconfessata dai medici legali.

Come è morto Bergamini

La Procura di Castrovillari è infatti giunta a conclusioni completamente diverse: come spiegato in fase di requisitoria dal pm Luca Primicerio, secondo gli inquirenti Bergamini venne asfissiato con con una sciarpa o un sacchetto attraverso una manovra posta in essere da due persone.

E solo successivamente, il corpo del calciatore venne posto sulla statale 106 per essere poi sormontato dal camion guidato da Raffaele Pisano, che nelle sue testimonianze aveva sostenuto, come Internò, che il giocatore si fosse lanciato ancora vivo sotto il camion.

Morte Bergamini, il movente dell’ex fidanzata Internò

Secondo gli inquirenti, il racconto della Internò e di Pisano era volto a depistare le indagini e nascondere i complici responsabili materiali dell’omicidio, ancora ignoti. Nel suo intento criminale la Internò sarebbe stata mossa da motivi di gelosia.

Si attendono ora le motivazioni della sentenza per comprendere il ragionamento che ha condotto il giudice a condannare la Internò a 16 anni e non ai 23 chiesti in fase di requisitoria dalla Procura.

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