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Chi è Umberto Ferrara, il preparatore atletico e nutrizionista che Jannik Sinner ha richiamato dopo il caso Clostebol e l'esclusione

Le figure che hanno reso il campione altoatesino il numero 1 del ranking mondiale Atp: chi sono e che cosa hanno costruito con Jannik che ha rivoluto l'ex preparatore

Ultimo aggiornamento:

Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

Il vuoto lasciato dall’addio alquanto imponderabile per tempismo a Marco Panichi era possibile ma non esattamente probabile, per via della sequenza di eventi concatenati dopo lo strappo. Il rapporto di fiducia tra Jannik Sinner e Umberto Ferrara e Giacomo Naldi, al centro del caso Clostebol, sembrava incrinato in via definitiva. E forse era così, se non fosse che nel mezzo è accaduto altro, le persone dello staff sono cambiate, il rapporto non è mai davvero cresciuto nonostante la conquista e la difesa del numero 1.

Invece, quando la vacanza estiva del campione è sul finire, esplode la notizia del ritorno del solo Ferrara in passato però molto legato a Simone Vagnozzi, coach di Jannik. Che il suo ruolo abbia inciso? Che quella rottura sia stata più dovuta a altro che a una reale convinzione di Sinner?

Sinner, lo staff che lo ha portato al n° 1

Le risposte non sono semplici, banali e il ritorno di Umberto Ferrara segna una svolta forse necessaria in questa fase della stagione tra Cincinnati e US Open, tornei vinti da Sinner lo scorso anno e che hanno un tesoretto di punti da difendere.

Dicevamo che il ritorno di Ferrara non coincide con quello di Naldi, fisioterapista del caso Clostebol che si assunse la responsabilità di quel che è accaduto e che ha avuto la sua conclusione nell’accordo che ha portato alla sospensione di tre mesi di Jannik.

Umberto Ferrara tornerebbe nello staff come preparatore atletico e non solo, ruolo ricoperto già con Vagnozzi e Cahill proprio nel team che aveva portato il campione altoatesino al vertice del ranking.

Chi è Umberto Ferrara

Dal coach al super coach, dal fisioterapista al mental coach, dal preparatore atletico al manager per tutto quel che verte il collaterale (che per Sinner ha un peso economico importante e non solo, vedi quanto accaduto a Wimbledon). Insomma lo staff a bordo campo, nei famigerati box, convive e costruisce ogni campione valorizzando il talento e orientandolo ai risultati che, nello sport agonistico, hanno la loro centralità.

Quindi, dopo Panichi, Sinner ha richiamato Ferrara allontanato sull’onda mediatica del caso Clostebol ma che vantava già un curriculum pesante. Il 56enne preparato bolognese era già stato nel team di Jannik dal maggio 2022 dopo aver collaborato e intrecciato un percorso professionale che nel tennis conta.

In particolare con Vagnozzi aveva seguito Marco Cecchinato prima che l’allenatore incominciasse a concentrarsi su Sinner e gli obiettivi ambiziosi che si era prefigurato di raggiungere.

Il curriculum del preparatore

Nel lasso di tempo intercorso tra agosto 2024 e oggi, considerato che già dal 24 luglio prenderà incarico formale a Montecarlo, Ferrara ha seguito anche Matteo Berrettini (collaborazione chiusa dopo il ritiro dagli Internazionali) e avrebbe dovuto incominciare un percorso che sembrava imminente con Federico Cinà, che aveva deciso di affidarsi a lui in qualità di preparatore.

Dalla sua, in passato, Ferrara ha seguito i suoi sportivi anche sul versante nutrizionale integrando e controllando quanto riguardava l’alimentazione e la presa atletica in qualità proprio di preparatore.

Con lui hanno lavorato: Uros Vico, Marco Cecchinato appunto (semifinalista al Roland Garros nel 2018), Marco Travaglia e Ljudmila Samsonova.

Il ruolo del preparatore atletico

A Vagnozzi e a Hill, rispettivamente coach e supercoach, si affiancano altri professionisti che hanno contribuito e aiutano Sinner nella sua crescita professionale e sportiva come sappiamo. Tra questi proprio il suo preparatore atletico, ruolo delicato e centrale ricoperto fino a poco fa da Panichi, appunto. Dal 24 luglio, invece, è di nuovo Umberto Ferrara, che seguiva il campione anche nell’alimentazione, a riprendere le redini.

Jannik, prima con Piatti e poi con questo staff che si sta ricomponendo, ha scalato la classifica migliorando di torneo in torneo con una costanza e una continuità impressionanti: a ventidue anni, aveva già conquistato vette importanti del ranking, ha vinto tornei 250, 500 e 1000, a 23 il suo primo Slam e, come dimostra l’esperienza alle ATP Finals, questi professionisti hanno forgiato la mentalità di questo ragazzo.

Fonte: IPA

Staff al completo a Torino: da sinistra a destra, Naldi, Sinner, Cahill, Vagnozzi e Ferrara

Se, dunque, Ferrara è rientrato “in famiglia” come spesso Jannik definisce il suo gruppo di lavoro con l’integrazione del suo manager, Alex Vittur, è perché c’è un legame più forte, più solido di quel che pareva quando fu messo da parte quasi un anno fa.

La fiducia di Sinner passa anche da Vagnozzi, che ha creduto opportuno puntare su di lui quando è stato opportuno, nel lontano 2022 e che, forse, ha avuto un suo ruolo anche nel suo ritorno.

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