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Chiellini e il manuale del difensore cattivo: anche l’amico Pazzini tra le vittime

L’ex centrale della Juventus e della Nazionale ha rivelato alcuni dei suoi trucchi per fermare in ogni modo gli attaccanti e raccontato l’episodio legato al centravanti toscano

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Fabrizio Napoli

Fabrizio Napoli

Giornalista

Giornalista professionista, per Virgilio Sport segue anche il calcio ma è con la pallanuoto che esalta competenze e passioni. Cura la comunicazione di HaBaWaBa, il più grande festival di waterpolo per bambini al mondo

Con il ritiro di Giorgio Chiellini, il mondo del calcio perde uno degli ultimi “cattivi” per antonomasia, un difensore capace di ricorrere a qualunque trucco per fermare avversari anche più forti di lui: in un’intervista a cuore aperto, l’ex centrale della Juventus e della Nazionale ha svelato i punti forti del suo manuale da duro e svelato un retroscena legato all’amico Giampaolo Pazzini.

Chiellini, l’addio di uno degli ultimi “cattivi” del calcio

Il ritiro di Giorgio Chiellini dal mondo del calcio ha avuto una notevole eco a livello internazionale: con il suo addio, infatti, il football saluto uno dei suoi ultimi “cattivi”, uno di quei difensori vecchia scuola capaci di ricorrere a qualunque trucco più di fermare un avversario, specialmente se più forte. Chiellini ne ha parlato in una lunga e splendida intervista a So Foot, svelando i punti forti del suo manuale del “cattivo”.

Chiellini, in serie C i primi trucchi del manuale da “cattivo”

Chiellini spiega che l’origine del suo modo di difendere si trova nel fatto di aver iniziato la carriera in serie C. “Certi giocatori conoscevano tutti i trucchi per disturbare i movimenti degli attaccanti – ha raccontato Chiellini – . Ciò ha permesso loro, nonostante le poche qualità fisiche e tecniche a volte possedute, di riuscire a giocare a calcio e di riuscire a svolgere bene il proprio lavoro. Quindi, se trasponi questa al massimo livello… Questa cattiveria, riesci a controllarla sempre meglio negli anni, fino a farne un valore aggiunto”.

Chiellini senza pietà: la marcatura dell’amico Pazzini

Nello svelare i suoi trucchi, Chiellini racconta anche un episodio legato ad un duello con Giampaolo Pazzini, ex attaccante – tra le altre – di Fiorentina, Sampdoria, Inter e Milan, uno dei suoi più grandi amici nel calcio. “Toccare spesso il tuo avversario, ad esempio, gli fa capire che sei lì – ha proseguito Chiellini – . Gli impedisci di fare certi movimenti, gli dai fastidio. Ho in mente l’esempio di Giampaolo Pazzini. È uno dei miei più grandi amici nel calcio. Lui è toscano come me, le nostre famiglie si conoscono. Ma quando l’ho affrontato, tutto è scomparso. Un giorno stava giocando con una maschera sul viso. Ne ho indossata una anch’io prima, quindi so quanto può essere restrittiva. Allora ho passato l’incontro toccandola, facendola muovere. Sembra poco, ma gli ha impedito di concentrarsi sulla sua missione primaria: segnare gol”.

Chiellini e i trucchi degli attaccanti come Ronaldo

Questa capacità di innervosire l’avversario, di sfruttare le sue debolezze, non appartiene però solo ai difensori. Chiellini fa l’esempio di Cristiano Ronaldo, un attaccante capace di capitalizzare qualunque debolezza di un difensore per fare gol. “Quando un attaccante ti vede in difficoltà è pronto a morderti, a mangiarti – conclude Chiellini -. Chiedi a Cristiano Ronaldo, ti dirà la stessa cosa. Alcuni attaccanti guardano per vedere chi è il difensore più stanco o in difficoltà. In difesa, puoi star certo che proveranno a superarlo finché non riusciranno a segnare”.

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