Una frase concisa, pronunciata in un’intervista ufficiale alla vigilia dell’esordio in Bahrain alla guida di una Ferrari ha tradito l’emozione di un ragazzo di vent’anni che di cognome fa Schumacher. E che cita con attenzione e gratitudine sua madre, Corinna.
La stessa ragazza sempre presente al paddock, quando a gareggiare era Michael e che lo ha sostenuto, supportato e che poi ha curato i suoi interessi. E che segue, adesso, il loro ragazzo, Mick.
Quell’ingresso nel vissuto paterno, del proprio passato che ancora oggi condiziona il presente investe una famiglia compatta, attraversata da una sorte assurda che ha mostrato il paradosso in tutta la sua drammaticità . Il campionissimo freddo, gelido che affronta il dolore dopo un incidente gravissimo sulle piste da sci, i cui impatti sono noti solo alle persone più amiche.
Sua moglie Corinna, come si vede dalla foto, osserva Mick e sicuramente contiene le emozioni preferendo nascondersi dietro agli occhiali da sole.
Mick per sua madre ha riservato sempre qualcosa di prezioso: una frase, una dichiarazioni, un elogio anche fuori dal contesto delle sue prestazioni sportive.
Perché un legame così, dopo il giorno che ha cambiato irreversibilmente le loro vite sfugge a qualunque definizione. D’altronde della riservatezza, nell’era dell’esibizione social, la famiglia Schumacher ne ha fatto uno stile di vita. E anche quell’attenzione vibrante al paddock si riempie di un senso in più, per chi Corinna ha imparato a vederla fin dall’epoca di Michael e del suo dominio assoluto.
Tocca a Mick continuare, ora che per Michael la sorte ha riservato altro: Schumi jr. è approdato alla Academy di Maranello e nel weekend ha corso il suo primo Gp di Formula 2 con la Prema, chiudendo sesto in gara 2. Sotto lo sguardo sempre discreto, ma attento di sua madre.