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Datome piange la scomparsa del papà Sergio: fu tra i fondatori del club dove Gigi iniziò a giocare a basket

L'ex capitano della nazionale piange la scomparsa del papà Sergio, sconfitto da un male incurabile a soli 70 anni. Il cordoglio di tutto il mondo del basket italiano

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

È una giornata triste per il basket italiano, in particolare per quello sardo: s’è spento Sergio Datome, papà dell’ex capitano della nazionale azzurra Gigi, nonché figura di riferimento per tutto l’ambiente cestistico della Gallura e non solo. A sottrarlo all’affetto dei suoi cari è stato un male incurabile che nel giro di poco tempo l’ha costretto alla resa, lasciando un enorme vuoto alle proprie spalle.

L’intuizione del Santa Croce, primo club di Gigi

Perché Sergio, 70 anni, oltre ad essere un grande appassionato di basket, era anche e soprattutto uno stimato imprenditore. Aveva inizialmente rilevato l’attività di famiglia nel commercio di mobili, poi una volta trasferitosi a Olbia nei primi anni ‘90 s’era fatto conoscere come imprenditore alberghiero grazie all’acquisto dell’Hotel Il Gabbiano Azzurro di Golfo Aranci.

La struttura per decenni è stata tra le più rinomate e apprezzate dell’intera area, e certo un po’ quel cognome aiutava, pensando anche alle gesta del figlio Gigi, che nel frattempo da giovanissimo aveva lasciato l’isola per tentare di vivere appieno il suo sogno di diventare un giocatore professionista. Un sogno al quale aveva contribuito anche il papà Sergio, che appena arrivato a Olbia decise di fondare assieme a Gianni Gaias, Paolo Vargiu, Paolo Priarone e Giò Grixoni il Santa Croce, club ancora oggi in attività, dove il piccolo Gigi mosse i primi passi. E proprio grazie alle buone impressioni destate nei suoi primi anni a livello giovanile, a soli 15 anni Gigi nel 2002 decise di fare il grande passo, accettando di trasferirsi a Siena, all’epoca pronta a diventare la squadra di riferimento dell’intero panorama cestistico nazionale.

Il cordoglio del presidente FIP Gianni Petrucci

Papà Sergio, simpaticamente soprannominato il “David Bowie” di Gallura, è sempre rimasto a Olbia, innamorato di quella terra dove s’è sentito a casa sin dal primo istante in cui vi ha messo piede. Oltre all’attività col Santa Croce, di cui per molti anni ha ricoperto la carica di presidente, Datome senior nel corso degli anni ha contribuito tanto allo sviluppo e alla crescita del movimento sardo, che nel tempo peraltro ha annoverato fulgidi esempi di società modello (si pensi alla Dinamo Sassari) e un’espansione sempre maggiore.

Anche per questo immediato è arrivato il messaggio di cordoglio del presidente FIP Gianni Petrucci, che ha voluto ricordare Sergio per la grande opera svolta per lo sviluppo del basket ad ogni livello. “Con grande commozione, a titolo persone e interpretando il pensiero di tutta la pallacanestro italiana, condivido il dolore della moglie Antonella, di Gigi e di tutta la famiglia Datome”. Anche l’Olimpia Milano e altri club che hanno segnato la carriera di Datome junior hanno voluto rendere omaggio al loro ex giocatore, condividendo il lutto per la scomparsa del papà.

Gigi dallo scorso 1° luglio ha assunto il ruolo di Coordinatore delle attività del Settore Squadre Nazionali maschili, lasciando il precedente incarico dirigenziali ricoperto con Milano nella passata stagione, la prima trascorsa lontano dal parquet.

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