Ha fatto molto discutere in queste ultime settimane l’Ultimatum del presidente della UEFA Ceferin, che aveva imposto la presenza del pubblico negli stadi come discriminante per poter mantenere la sede agli Europei 2021. Nello specifico, se un paese non fosse stato in grado di garantire al 100% la presenza del pubblico sugli spalti per le partite designate, tali partite sarebbe stato assegnate a qualche altra nazione.
Di tutto ciò ha parlato oggi il Presidente del CONI Giovanni Malagò, in un’intervista concessa a Radio 2. Queste le sue parole:
“Ricominciare al meglio il prima possibile. Ma bisogna programmare, serve tempo e il tempo, a cominciare dall’Europeo, per il quale mancano circa 60 giorni. Mentre alcuni eventi si svolgono a prescindere dalla presenza di pubblico, in questo caso c’è un diktat più o meno elegante della UEFA che lo pretende.
Il problema è dire oggi che sarà concesso l’accesso del pubblico allo stadio. In base ai numeri, al piano vaccinale ed alle dosi da somministrare, per gli Europei saremo in condizione di fare una serie di valutazioni positive.
Non potevamo perdere un evento così importante che deve rappresentare un messaggio di fiducia: la consapevolezza che, da parte della politica, c’è la capacità di programmare ed individuare un percorso che ci porti gradualmente alla normalità”.
Per quanto riguarda il nostro paese, se il Governo ha dato il via libera al pubblico per le partite di Euro 2021 (tutte all’Olimpico), il CTS ha frenato con decisione e dunque, come sempre accade in Italia, non si sa davvero cosa succederà.