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Inter-River, il fenomeno “Real” Mastantuono, l’ex Colidio e la trappola per Lautaro: quante insidie per Chivu

Non mancano le insidie per la terza ed ultima partita dei nerazzurri nel Gruppo E. I Millonarios di Gallardo hanno studiato bene l'impegno e ritengono di avere le armi giuste per contrastare l'armata di Chivu.

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Alessio Raicaldo

Alessio Raicaldo

Sport Specialist

Un figlio che si chiama Diego e la tesi di laurea sugli stadi di proprietà in Italia. Il calcio quale filo conduttore irrinunciabile tra passione e professione. Per Virgilio Sport indaga, approfondisce e scandaglia l'universo mondo dello sport per antonomasia

Non una formalità ma un banco di prova vero e proprio. Questo sarà il River Plate per l’Inter quando siamo giunti alla terza ed ultima giornata del Gruppo E. La sfida delle 3 del mattino di si preannuncia piuttosto delicata per Cristian Chivu e i suoi. Oltre al fenomeno del Real Madrid Mastantuono, bisogna prestare attenzione anche alla voglia di rivalsa dell’ex Colidio. E alla trappola organizzata da Gallardo per arginare Lautaro Martinez.

Un Mastantuono in versione “galactica”

Il giovane Echeverri Mastantuono, già promesso sposo del Real Madrid, si sta affermando come uno dei veri fari del River in questo Mondiale per Club. Nonostante la giovane età, il talentuoso argentino ha dimostrato una maturità sorprendente, una capacità tecnica sopra la media e un’intelligenza tattica che gli consente di giocare tra le linee, aprendo spazi e creando superiorità. Un problema da tenere in considerazione per la difesa dell’Inter.

Colidio da Conte alla rinascita in Argentina

C’è poi Facundo Colidio per il quale la partita con l’Inter non può essere come tutte le altre. Cresciuto nel Boca e passato all’Inter a soli 17 anni per 8 milioni di dollari, il suo sogno nerazzurro si è spento prima ancora di accendersi: solo panchina e Primavera, mai un minuto ufficiale in prima squadra. Se con Spalletti qualche chance ancora poteva esserci, con Conte invece non è mai sbocciato il feeling. Inevitabile così l’addio.

Curiosità: il suo percorso non si è mai incrociato con quello di Cristian Chivu. Quando il tecnico romeno arrivò nella Primavera nerazzurra, l’attaccante argentino era già ai margini del progetto costretto di fatto ad accasarsi al Tigre per riprendere in mano la propria carriera.

La gabbia per contenere il Toro

Oltre alla qualità, il River Plate anche un maestro di calcio in panchina. Marcelo Gallardo conosce l’Inter e i suoi punti di forza. Tra questi ultimi il tecnico del Millonarios ha pensato soprattutto a Lautaro Martinez per il quale ha in mente una sorta di gabbia. L’idea è quella di evitare che il Toro possa ricevere palloni puliti. Per riuscire nell’intento il tecnico argentino si affida all’esperienza dei suoi centrali difensivi con una struttura tattica pronta a raddoppi e ripiegamenti rapidi.

Basterà tutto questo per arginare una squadra che sulla carta resta comunque superiore? Lo dirà il campo, unico giudice sovrano. Di certo c’è il prossimo test sarà quello più complicato per la nuova Inter di Chivu, che in realtà vuole somigliare tanto a quella del passato di inzaghiana memoria. Finale a parte.

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