In un’intervista al Telegraph, Max Verstappen è stato schietto e sincero nel rispondere a una domanda sul rivale Lewis Hamilton: “No, non ci andrei a cena. Siamo come dovrebbero essere due rivali. Non andremo a cena insieme, ma va bene. Abbiamo uno spirito competitivo e cerchiamo sempre di batterci a vicenda in pista, ma anche di rispettarci a vicenda fuori. Finora ce ne sono stati alcuni di momenti di tensione, ma nel complesso è andato tutto bene“.
Sul titolo piloti di F1, il leader Verstappen ci va cauto: “Sono concentrato sul massimizzare ogni fine settimana. Non sono un gran sognatore, quindi non penso ancora molto ad Abu Dhabi. Vado gara dopo gara per cercare di ottenere più punti possibili, ogni volta”.
Verstappen è stato il più giovane pilota a gareggiare in F1 (a 17 anni e 166 giorni) e a vincere una gara di F1 (a 18 anni e 228 giorni) ma ammette: “Non ho pensato alla mia età, a dire il vero. Ho sempre guidato nelle categorie in cui ero il più giovane. Ho sempre gareggiato contro ragazzi di due o tre anni più grandi, o anche di più. Soprattutto il mio ultimo anno nel go-kart. Avevo 16 anni e gareggiavo contro ventenni e persino 35enni. Erano pagati dalle fabbriche per restare sui go-kart. Quindi, non mi sentivo fuori dalla mia zona di comfort quando ho iniziato in F1. Certo, non avevo mai fatto gare a livello di Formula 1 prima, ma non ci ho mai pensato davvero. Ero solo molto felice di essere lì. Devi commettere errori, devi imparare. Avevo fatto solo un anno di corse al di fuori dei kart, in F3, quindi è stata una curva di apprendimento naturale da percorrere”.