Ferrari, che cosa si è rotto nel motore di Leclerc a Barcellona: l'esito degli esami

Primi risultati emersi dagli esami effettuati a Maranello su cui lavorare in vista di Montecarlo e della stagione, dopo il ritiro in Spagna e il sorpasso anche in classifica di Verstappen

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Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

Che cosa abbia interrotto la gara di Charles Leclerc sul circuito di Montmelò, il GP di Barcellona, è emerso dagli attesi esami effettuati lunedì a Maranello: quel guasto alla power unit del pilota monegasco al 27° giro ha interrotto i sogni di gloria di Charles e della scuderia di Maranello e fermato una monoposto che sembrava inarrivabile.

Secondo quanto emerso, il malfunzionamento ha danneggiato il turbo e l’Mgu-h, ovvero la componente elettrica che recupera l’energia dei gas di scarico. Un dettaglio non da poco, ma non vi è nulla di irreparabile. Insomma, preoccupazione ma senza ansie o drammatizzazioni eccessive dalle parti di Maranello.

Il ritiro di Leclerc: l’analisi tecnica

Sono salvi infatti il V6 e l’Mgu-k, il secondo motore stagionale che Leclerc aveva montato in occasione del Gp di Miami: quest’ultime componenti potranno essere riutilizzati nell’arco della stagione fornendo una garanzia fondamentale per il campionato.

Ma l’analisi delle cause di quanto consumatosi in pista, un colpo di scena improvviso che ha gettato nella disperazione Leclerc costretto a rientrare ai box e a ritirarsi, non si è ridotta alle importanti considerazione descritte. Stando a quanto emerso, non sussistono vizi progettuali o problemi di affidabilità specifica dei due componenti, né di altre parti della power unit.

Nulla di davvero insormontabile, considerando che si tratta comunque di power unit e di un errore che ha costretto a chiudere a zero punti la gara con la conseguenza, evidente, del superamento in classifica costruttori e piloti a beneficio di Max Verstappen.

Il problema legato alle power unit

D’altronde, come ipotizza il Corsera, Binotto ha messo in conto che dovrà scontare qualche penalità questa stagione per chiudere il campionato: la Ferrari, presumibilmente, sarà costretta a passare alla quarta unità entro la fine con entrambi i piloti.

A livello pratico, Leclerc che aveva assaporato il piacere di trovarsi davanti in Spagna, a Monaco invece parte con l’onere di recuperare lo svantaggio accumulato in classifica e si troverà a dover montare il terzo turbocompressore dell’anno e il terzo Mgu-h, dopo 6 Gp è già al limite.

Le ragioni di quell’errore: le ipotesi

Apprese le ragioni di quella scena ai limiti dell’assurdo, non spiega come e perché ciò sia avvenuto. un errore di montaggio? Un controllo di qualità troppo veloce, distratto? Il tema dell’affidabilità rimane attuale, è innegabile anche se la Ferrari non è stata certo l’unico team a registrare simili problemi, anzi .

Il gesto di stizza, la rabbia e la frustrazione di Leclerc non devono però essere riempiti d’altro, altrimenti il rischio di concentrarsi sul passato immodificabile potrebbe distrarre dai prosimi obiettivi. E con le premesse di cui sopra, il ruolo del pilota e la capacità di concentrazione saranno decisive.

Obiettivo Montecarlo per Leclerc e Sainz

“Ritirarsi così fa male davvero, stavo gestendo con grande tranquillità e non c’era stata nessuna avvisaglia per una cosa del genere. La botta è forte, ma se guardo a come andava la macchina ho fiducia per il futuro. Gli aggiornamenti hanno funzionato benissimo”, aveva detto subito dopo lo stop.

Neanche il tempo di soffermarsi su quanto aveva intuito, ovvero il problema al turbo: Montecarlo è già vicinissimo.

Ferrari, che cosa si è rotto nel motore di Leclerc a Barcellona: l'esito degli esami Fonte: ANSA

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