Dalla squalifica in carriera per cocaina all’infarto di giovedì sera sul campo mentre allenava i ragazzi del Psm Rampallo in Promozione: Francesco Flachi, ex Doria e attualmente 49 enne, ha rischiato di non farcela. L’ex attaccante, ancora amatissimo a Genova dove spesso è opinionista nelle tv locali, ha vissuto una carriera – e non solo – sulle montagne russe ed ora è in fase di riabilitazione dopo essere stato operato d’urgenza. Gli aggiornamenti sulle condizioni dell’ex calciatore e i prossimi interventi che dovrà sostenere.
- Francesco Flachi, l'infarto e il trasporto in ospedale
- Il messaggio di rassicurazione di Flachi sui social
- Il sostegno dei tifosi doriani a Francesco Flachi
- La maxisqualifica di Flachi per cocaina
- Perché Flachi iniziò a drogarsi
Francesco Flachi, l’infarto e il trasporto in ospedale
Il triste episodio di Flachi è avvenuto proprio su un campo da calcio. Durante una sessione di allenamento, l’ex attaccante si è accasciato ed è stato immediatamente trasportato all’ospedale di Lavagna, dove è stato sottoposto a un’operazione per l’inserimento di uno stent coronarico.
Dopo l’inserimento dello stent, i medici hanno confermato che l’intervento è riuscito perfettamente, e Flachi dovrà sottoporsi a un’ulteriore operazione per una pulizia coronarica nei prossimi giorni.
Il messaggio di rassicurazione di Flachi sui social
Nonostante lo spavento iniziale, Flachi ha voluto tranquillizzare i suoi tifosi e amici attraverso i social media. Dal letto d’ospedale ha dichiarato:
«Sto bene, tutto procede per il meglio, i controlli per fortuna danno indicazioni confortanti. La prossima settimana conto di tornare alla vita normale e intanto voglio mandare un grande abbraccio a tutti, ringraziando ogni persona per il sostegno che mi ha dato in queste ore».
Il sostegno dei tifosi doriani a Francesco Flachi
Flachi è stato uno dei giocatori più amati della Sampdoria, club in cui ha militato dal 1999 al 2007, e la notizia del suo infarto ha colpito non solo i tifosi blucerchiati ma tutti gli appassionati di calcio che hanno sempre apprezzato il suo talento e la sua personalità.
L’immagine di Flachi dall’ospedale, con tanti cuori per rassicurare i tifosi, ha fatto il giro dei social, suscitando un grande sollievo tra i suoi sostenitori: “Forza stella, non ti dimenticheremo mai e ora siamo con te in questo duro momento”. E ancora: “Ti sei ripreso e ora non ci devi lasciare, sei un leone e l’esempio di chi nella vita sbaglia ma impara a rialzarsi”.
La maxisqualifica di Flachi per cocaina
Due le squalifiche a carico di Flachi. La prima risale ai tempi in blucerchiato: 2 anni, dal febbraio 2007 al febbraio 2009, per tracce di metaboliti della cocaina nelle sue urine. La seconda pesantissima quando tornò a giocare, 12 anni sempre per positività alla droga al termine di un Brescia-Modena del 19 dicembre 2009.
Perché Flachi iniziò a drogarsi
Il giocatore raccontò così a La Stampa i motivi che lo spinsero a drogarsi: “Mi infilarono in un caso di scommesse e beccai due mesi di squalifica, io che non ho mai puntato un euro. E dire che per tre mesi mi avevano intercettato senza trovare un’ombra. Stavo entrando nel giro della nazionale, mentalmente mi hanno ucciso e ho reagito nel modo più sbagliato. Ho subìto attacchi violenti e preso porte in faccia, ma la famiglia e diversi compagni mi sono rimasti accanto. E i tifosi, soprattutto, non mi hanno abbandonato: quando ho aperto dei locali a Firenze, venivano in tanti, anche dalla Liguria. Mi hanno dato forza, a me basta poco: un abbraccio o una parola mi fanno stare meglio. Così ho ricominciato, ho perso tutto ma mi sto riprendendo tutto: vivo a Genova con Carolina che mi ha restituito la gioia dei sentimenti. Nel mio futuro vedo una panchina e la gavetta non mi fa paura”.