Molto più che un match di pugilato.
Quello cui hanno dato vita George Foreman e Muhammad Alì il 30 ottobre del 1974 è considerato a tutti gli effetti l’incontro di boxe più famoso della storia.
Da una parte il campione in carica dei pesi massimi, dall’altra il 32ennne sfidante, a quell’epoca già il pugile più famoso di ogni epoca e deciso a riprendersi il titolo che gli fu sottratto nel 1967 per le note vicende anti-militariste.
L’organizzatore Don King, un altro che avrebbe fatto la storia di questo sport come promoter di Mike Tyson, trovò un inaspettato finanziatore nel dittatore dello Zaire Mobutu Sese Seko che riuscì a garantire ai due pugili una borsa da cinque milioni di dollari.
Inevitabile, quindi, che il match si svolgesse proprio a Kinshasa, capitale dell’allora Zaire, alle 4 di notte davanti a 60.000 spettatori, per consentire alle tv statunitensi di trasmettere l’evento intorno alle ore 22 locali.
Il pronostico era tutto per il venticinquenne texano, vincitore dell’oro olimpico di Mexico ’68 e titolare della corona iridata dal 1973, ma dopo aver caricato a dovere il match nei giorni precedenti anche a livello psicologico Alì riuscirà a sovvertire le previsioni, forte anche di un’impeccabile gestione tattica che lo porterà a stancare l’avversario per poi portarlo alle corde.
Foreman, poco abituato ad andare oltre le quattro riprese, iniziò a vacillare dal settimo round. L’ottava ripresa è quella del ko, il detentore finisce al tappeto e Alì si riprende un titolo che mai nessuno fino a quel giorno era riuscito a togliergli sul ring.
Â