Nel Gran Premio di Monaco del 31 maggo 1981 Gilles Villeneuve, con la sua Ferrari numero 27, che grazie a lui diventerà leggendario, colse una delle sue vittorie più belle, seguita poi, il 21 giugno 1981, da quella nel Gran Premio di Spagna, sul circuito di Jarama, che fu la sesta e ultima della sua carriera.
Molti non se lo ricordano ma Villeneuve ha esordito in Formula 1 nel Gran Premio di Gran Bretagna a Silverstone del 16 luglio 1977 al volante di una McLaren M23 vecchia di anni, con la quale fu nono in qualifica e incredibilmente primo nel warm-up il mattino prima della gara, nella quale concluse undicesimo.
Dopo aver disputato il suo primo Gran Premio con una Ferrari due settimane prima in Canada, a Mosport, con un insolito numero 21, Villeneuve il 23 ottobre disputò il Gran Premio del Giappone al Fuji con l’11, il numero che era stato di Niki Lauda. Quella gara fu tragica: Gilles tamponò la Tyrrell di Peterson e decollò atterrando in mezzo a un gruppo di persone in zona non autorizzata causando due morti e alcuni feriti, lui invece ne uscì illeso.
La prima vittoria di Gilles è datata 8 ottobre 1978 in Canada, a Montreal, nel Gran Premio di casa sul nuovo circuito dell’Isola di Notre-Dame. Ecco il nordamericano che taglia il traguardo a braccia alzate.
Con la vittoria sul circuito di Long Beach dell’8 aprile 1979, nel Gran Premio degli Stati Uniti Ovest, Villeneuve si trovò per la prima e unica volta nella sua carriera in testa alla classifica del campionato del mondo.
1° luglio 1979: una corsa destinata a entrare nella storia. Villeneuve e il francese della René Arnoux negli ultimi tre giri del Gran Premio di Francia sul circuito di Digione diedero vita a un duello leggendario. La spuntò Gilles, che si classificò secondo davanti ad Arnoux. A vincere fu Jean-Pierre Jabouille, compagno di squadra e connazionale di René, ma nessuno se ne accorse.
In questa foto, scattata durante il Gran Premio d’Olanda del 26 agosto 1979 sul circuito di Zandvoort, è appena scoppiata la gomma posteriore sinistra della Ferrari di Villeneuve. C’è da percorrere quasi un giro intero ma Gilles riesce a riportare la vettura ai box con la ruota che nel frattempo si è completamente divelta e quasi staccata dal resto della vettura, trattenuta dalle tubazioni dei freni.
9 settembre 1979, Gran Premio d’Italia a Monza: Jody Scheckter e Gilles Villeneuve concludono primo e secondo e il sudafricano si aggiudica il titolo mondiale nel delirio dei tifosi della Ferrari, con il canadese che chiude secondo anche in campionato e che ha fatto da fido scudiero al suo “capitano" per tutta la corsa.
Villeneuve ha appena picchiato a 300 km/h contro il muro della velocissima curva a destra che in seguito verrà a lui dedicata. È il 14 settembre 1980 e il circuito di Imola ospita eccezionalmente il Gran Premio d’Italia. Gilles esce ancora una volta illeso da un botto spaventoso e qualcuno comincia a pensare che sia immortale...
Purtroppo non sarà cosi. Il 25 aprile 1982, sempre a Imola, c’è il Gran Premio di San Marino. Didier Pironi, mentre il suo compagno di squadra Villeneuve è in testa, non rispetta il peraltro molto ambiguo cartello “slow” esposto dai box Ferrari per sottintendere di mantenere le posizioni: Pironi attacca Villeneuve, lo supera e finisce per vincere. Gilles si sente tradito da quello che considerava un amico e non pensa ad altro che alla vendetta.
Il successivo 8 maggio, mentre sta tentando di superare la March di Jochen Mass nei minuti finali delle qualifiche del Gran Premio del Belgio a Zolder tampona il tedesco. La Ferrari decolla e piroetta più volte fino a fermarsi in mezzo alla pista, mentre Gilles viene proiettato fuori dall’abitacolo andando a schiantarsi contro uno dei paletti della rete di recinzione. Per lui non c’è più niente da fare. Questa è una delle sue ultime immagini prima dell’incidente.
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