Manca sempre meno al via del Giro d’Italia, una corsa che si annuncia spettacolare e elettrizzante per via di un percorso selettivo, ricco di montagne, e di alcuni protagonisti che daranno certamente vita a duelli inediti e attesissimi.
Pur senza il campione uscente Tao Geoghegan Hart (1° nel 2020 davanti all’australiano Jai Hindley e all’olandese Wilco Kelderman), dirottato al Tour de France dalla sua squadra, la lotta per la maglia rosa di leader della classifica generale, simbolo distintivo della gara a tappe italiana, sarà serrata e vedrà coinvolti tanti grandi nomi del ciclismo contemporaneo.
I favori del pronostico sono tutti per il colombiano Egan Bernal (INEOS-Grenadiers) e per il britannico Simon Yates (Team BikeExchange), già vincitori in passato di una corsa a tappe di tre settimane (il Tour de France 2019 il sudamericano, la Vuelta Espana 2018 l’inglese) e in possesso delle qualità migliori per spiccare su un percorso come quello di quest’anno.
Alle loro spalle, proverà a lottare per la vittoria finale anche Remco Evenepoel, al primo Grande Giro della carriera e assente dalle corse dallo scorso agosto quando cadde, rompendosi il bacino, dalla discesa della Colma di Sormano al Lombardia. Se il giovane talento belga, appena ventunenne, non sarà in grado di competere per le posizioni nobili della classifica, la sua squadra (Deceuninck-Quick Step) potrà lanciare due uomini che l’anno scorso fecero molto bene sulle strade del Bel Paese: il portoghese Joao Almeida (4° nel 2020) e il bergamasco Fausto Masnada (9°).
A proposito di colori azzurri, è incerto quello che potrà fare l’uomo più atteso dai tifosi italiani, ovvero Vincenzo Nibali: lo “Squalo dello Stretto” si è fratturato il radio a metà aprile e non è sicuro di quello che potrà fare in gara. In caso il siciliano non riuscisse a essere tra i primissimi, in casa Trek-Segafredo dovrebbe essere l’abruzzese Giulio Ciccone a ricevere i gradi di capitano.
Ad ogni modo, i due italiani si ritroveranno a gareggiare fianco a fianco ad un nutrito gruppo di corridori con legittime ambizioni di vittoria: Jay Hindley (spalleggiato dal compagno Romain Bardet), Emanuel Buchmann (4° al Tour 2019), Mikel Landa (3° al Giro 2015), Marc Soler (in luce di recente al Giro di Romandia), Hugh Carthy (3° alla Vuelta l’anno scorso), Dan Martin e Aleksandr Vlasov daranno fino all’ultimo del filo da torcere ai principali favoriti i quali, se vorranno davvero alzare il Trofeo Senza Fine a Milano, dovranno essere in grado di staccare una rosa di rivali davvero qualificata e agguerrita.