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Giro d’Italia, Savio parla chiaro e svela i piani della Drone Hopper: “Abbiamo tre obiettivi”

La formazione Professional italiana sta animando la Corsa Rosa buttandosi molto spesso nelle fughe di giornata.

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Giro d’Italia, Savio parla chiaro e svela i piani della Drone Hopper: “Abbiamo tre obiettivi” Fonte: Getty

Sono poche le tappe in questo Giro d’Italia in cui non abbiamo visto all’opera i corridori della Drone Hopper-Androni. Gli uomini in maglia rossonera infatti hanno animato quasi sempre le varie fughe di giornata perseguendo tre obiettivi che Gianni Savio, prima del via dell’undicesima tappa, ha esplicitato senza tanti giri di parole

“Noi in questo Giro abbiamo tre obiettivi: una vittoria di tappa, molto difficile da ottenere, visto la presenza di squadre World Tour, la classifica finale dei traguardi volanti per poter salire sul podio di Verona così come fatto l’anno scorso a Milano e il terzo obiettivo, quello più alla nostra portata, i chilometri in fuga. Mattia Bais sotto questo profilo è stato molto bravo e spero che possa continuare così” ha spiegato il numero uno del team italiano il quale poi ha respinto al mittente alcune rimostranze ricevute di recente.

“Ho sentito anche qualche critica inerente a queste fughe, ma se noi vogliamo raggiungere i nostri obiettivi dobbiamo fare così. Qualcuno dice che noi puntiamo alle fughe solo per motivi pubblicitari, ma assicuro che non è così. Sono i fatti che contano”.

Con l’avvicinarsi delle montagne quindi l’approccio della Drone Hopper non cambierà, gli uomini che si getteranno all’avanscoperta invece probabilmente sì. Fra questi, uno dei più attesi resta indubbiamente Natnael Tesfatsion.

“Domenica purtroppo è caduto quando era in testa da solo ma sarebbe stato ripreso, il gruppo andava davvero forte. Vedremo le prossime tappe come andranno, viviamo alla giornata. È molto giovane e corre in modo un po’ naif” ha detto Savio prima di parlare dei due vecchietti terribili, Vincenzo Nibali e Domenico Pozzovivo.

“Nibali mi aspetto che possa lasciare il segno e quindi dove poter centrare una tappa e terminare la sua carriera in modo splendido anche se un corridore come lui non ha bisogno di vincere adesso al Giro per essere ricordato come un grande campione. Domenico è veramente un grande esempio di professionalità. È determinato, è l’esempio di una persona che è caduta tante volte e si è sempre rialzata. A quasi 40 anni si sta confrontando con atleti che potrebbero essere quasi suoi figli e sta dimostrando tanto”.

Il lucano è ancora in lotta per un posto di vertice in classifica generale dove, secondo Savio, ancora non si è capito chi possa recitare la parte del leone.

“Secondo me sino ad ora si è visto chi non vincerà il Giro e quindi è una lotta aperta. Manca il faro, il grande nome. I miei favoriti? Richard Carapaz e Romain Bardet” ha chiosato deciso il “Principe”.

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