E’ l’insostituibile di Gasperini, un uomo da 20 goal nelle ultime due stagioni tra Serie A e Champions League nonostante di professione faccia l’esterno a tutta fascia: Robin Gosens è stato una delle armi più letali dell’arsenale dell’ Atalanta in questo ultimo biennio. Le sue prime due annate a Bergamo non erano state altrettanto devastanti e a maggio del 2019, subito dopo la storica qualificazione dei nerazzurri in Champions League, il tedesco era stato a un passo dal lasciare la Dea.
A svelarlo è lo stesso Gosens nella sua autobiografia intitolata ‘Vale la pena sognare’, in uscita il prossimo 8 aprile. Robin, più precisamente, era stato vicinissimo a coronare quello che è sempre stato e che resta il suo grande sogno: vestire la maglia dello Schalke 04 , la squadra per la quale fa il tifo sin da bambino: “Ero già d’accordo con lo Schalke per la stagione 2019/20. Festeggiavo il più grande successo nella storia dell’Atalanta e quando siamo tornati a casa ad un certo punto sul display del mio smartphone è apparso un messaggio: “Ciao Robin, saresti interessato al tema S04? David Wagner parlerà con il tuo agente lunedì. Buoni festeggiamenti stasera! Buona fortuna, Michael Reschke”.
L’ex direttore sportivo dello Schalke annunciava di fatto a Robin le intenzioni del club di negoziare con l’Atalanta. E per Gosens è stato come sognare ad occhi aperti: “Sapevo esattamente quello che volevo. Trasferirmi allo Schalke non solo avrebbe realizzato il mio sogno della Bundesliga, ma anche quello di giocare nel mio club del cuore e, soprattutto, di poter tornare a vivere in Germania”.
Trattativa però che non è mai decollata, a causa della netta chiusura dell’Atalanta: “Le condizioni erano perfette. Purtroppo però poi non cambiò assolutamente nulla. L’Atalanta non ha voluto lasciarmi andare per nessun motivo “. Mai scelta fu più azzeccata da parte dei nerazzurri, visto il rendimento stellare avuto da Gosens nell’ultimo biennio.
Poi Gosens rivela anche un altro sogno che non è riuscito a realizzare e che riguarda Cristiano Ronaldo: “Dopo la partita contro la Juventus, ho cercato di realizzare il mio sogno di avere la maglia di Ronaldo . Dopo il fischio finale sono andato da lui, non sono nemmeno andato dal pubblico per festeggiare … ma Ronaldo non ha accettato. Gli ho chiesto: ‘Cristiano, posso avere la tua maglietta? Non mi ha nemmeno guardato, ha detto solo: ‘No!'”.
La porta chiusa in faccia da CR7 non lascia indifferente Gosens, il quale raccontando l’aneddoto non nasconde di aver ‘accusato il colpo’: “Ero completamente arrossito e mi vergognavo. Sono andato via e mi sono sentito piccolo. Hai presente quel momento in cui accade qualcosa di imbarazzante e ti guardi intorno per vedere se qualcuno l’ha notato? È quello che ho provato e ho cercato di nasconderlo”.