I mondiali di calcio per la prima volta trasmessi da Mediaset e non dalla Rai sono l’occasione per un botta e risposta tra i due gruppi, con Pier Silvio Berlusconi che afferma di aver “superato” nel ruolo la rete pubblica e Mario Orfeo che ricorda come la Rai “il vero servizio pubblico” lo svolga tutto l’anno. Per il Biscione comunque la novità dovrebbe generare profitti e permettere di intercettare la poca crescita pubblicitaria del mercato prevista per l’anno prossimo.
“Nel fare servizio per il pubblico, questa volta Mediaset supera il servizio pubblico vero e proprio”. La frase dell’amministratore delegato e vicepresidente del Biscione viene all’inizio della conferenza stampa convocata per spiegare i dettagli dell’operazione Russia 2018 ed è studiata, aggiungendo che per la prima volta nella storia l’evento sarà trasmesso in diretta “integralmente e gratuitamente: noi non abbiamo né abbonamento né canone”. “Il vero servizio pubblico noi lo facciamo ogni giorno per 365 giorni all’anno con prodotti e programmi che tendono sempre alla qualità”, ribatte il direttore generale della Rai. “L’euforia del Natale fa dimenticare che la Rai ha molti tetti, tra cui quello dell’affollamento pubblicitario al 4%, ben cinque volte inferiore al concorrente privato. Abbiamo il dovere di presentare conti in ordine”, aggiunge Orfeo, che punta sui mercoledì della prossima edizione della Champions League.
In ogni caso i Mondiali in Russia secondo Pier Silvio Berlusconi “creeranno margine: i ricavi supereranno i costi che sono di 40-45 milioni calcolando i risparmi sui programmi che verranno sostituiti dalle partite. Spiace che l’Italia non ci sia – spiega l’amministratore delegato del Biscione – ma il suo impatto negli ascolti televisivi degli ultimi mondiali, con solo tre partite giocate, è stato limitato”. Confermato che l’approccio al prossimo bando per i diritti sulla serie A sarà molto attento ai costi, mentre sul fronte della fornitura di contenuti a Tim per la joint venture con Canal+ l’amministratore delegato del Biscione ribadisce che “la vicenda Vivendi rischia di rallentare qualcosa che serve soprattutto a loro”.
Il riferimento è all’ultimo problema, dopo le contestazioni in seno al Cda e a quelle dei sindaci, registrato dal progetto Tim Vision-Canal Plus, finito anche nel mirino della Consob. Comunque sull’intesa per la fornitura di contenuti “noi siamo ben disposti da sempre, speriamo di arrivare a un accordo: fa parte del nostro mestiere”, mentre più in generale con Vivendi “è in atto una mediazione giudiziale: è chiaro che si sta parlando di qualche tipo di accordo”, spiega Pier Silvio Berlusconi. Che guarda ai discreti segnali dalla pubblicità (quest’anno Publitalia dovrebbe chiudere con una raccolta in crescita tra lo 0,3% e lo 0,5%) ma che soprattutto non si trattiene nel confessare un sogno: nell’operazione Mondiali “a me piacerebbe tantissimo che Francesco Totti fosse coinvolto, anche se non abbiamo avuto ancora il tempo di chiederglielo”
ANSA