Roberto Pelucchi, ma per tutti quello che lo hanno conosciuto e hanno lavorato con lui era semplicemente Pelu. Il mondo dello sport e del giornalismo dà l’addio al giornalista scomparso all’età di 50 anni dopo un ricovero di due settimane a seguito di un intervento chirurgico.
- Roberto Pelucchi, una vita dedicata allo sport
- Roberto Pelucchi: l’amore per lo sport e il giornalismo
- Roberto Pelucchi: il ricordo di amici e colleghi
Roberto Pelucchi, una vita dedicata allo sport
Il nome forse è poco familiare per alcuni tifosi di calcio, ma Roberto Pelucchi è stato un giornalista serio, appassionato e ricco di talento. Ha cominciato la sua carriera nel mondo del giornalismo a Bergamo Oggi, proprio nella sua città natale, trovando poi spazio all’Eco di Bergamo. Poi negli ultimi 17 anni la sua vita da giornalista l’ha vissuta alla Gazzetta dello Sport dove si è occupato sia della redazione Calcio che del settimanale SportWeek passando anche dal sito.
Roberto Pelucchi: l’amore per lo sport e il giornalismo
Non solo giornalista, ma anche scrittore: nel corso della sua carriera Roberto Pelucchi ha scritto anche due libri, dedicati proprio ai suoi grandi amore lo sport e il racconto dello sport. Il primo libero si intitola “Il tesoro della Dea”, un libro che racconta le vicende dell’Atalanta; l’altro invece è un vero e proprio omaggio alla radiocronaca sportiva intitolato “Le voci della domenica”, per il quale è riuscito a creare un archivio con oltre 5mila file. In un’intervista a Bergamonews dichiarava: “Ho perfino ritrovato la prima del grande Sandro Ciotti: si tratta di un India-Pakistan, finale di hockey su prato alle Olimpiadi del 1960”.
Roberto Pelucchi: il ricordo di amici e colleghi
La notizia della scomparsa di Roberto Pelucchi ha colpito come un fulmine a ciel sereno il mondo del giornalismo italiano e tutti quelli che hanno lavorato con lui nel corso del tempo come Paolo Condò che sulla sua pagina Twitter scrive: “Per due anni della mia vita professionale non ho scritto né parlato. Ho fatto il capo. Fra i colleghi che egoisticamente speravo non riposassero mai, il primo ero Roberto Pelucchi. Oggi è mancato e nella tristezza infinita del momento gli rendo l’omaggio che merita. Grazie Robi”. Umberto Zapelloni, ex vice-direttore della Gazzetta dello Sport, scrive: “Rip caro Pelu, la tua ironia e la tua professionalità mancheranno a tanti”. La giornalista della Rai, Sara Meini commenta così questo momento: “Pungente, studioso, appassionato, attento, sensibile. Prima collega, poi amico vero. Nessuno con te, caro Roberto, mi ha invogliato a esordire in Tutto il Calcio, eri affamato di radio, la tua vera passione. Mi mancherai, sono distrutta”.