Mariella Scirea è sconvolta. La moglie dello scomparso capitano della Juventus e campione del mondo 1982 ha voluto esprimere tutta la sua tristezza e amarezza al Corriere della Sera per le scritte oltraggiose contro il marito e le vittime dell’Heysel fuori dallo stadio Franchi prima del match tra i bianconeri e la Fiorentina.
“Mio figlio Riccardo dice di lasciare perdere, perché quelle scritte indecenti e vergognose sono frutto di pochi cretini. Ma questo è troppo, anche perché non è la prima volta. E sono stanca, provo tristezza e dolore. È stato come un fulmine a ciel sereno, perché avevamo lavorato proprio perché fosse una serata per ricordare due difensori, due campioni, due uomini morti così giovani. Per questo sono rimasta così colpita. Nessuno merita quelle scritte, ma ancora meno mio marito per quello che ha dato al calcio italiano. Mi sento indifesa, come se non si potesse far nulla di fronte a questa desolazione: mi rendo conto che viviamo in un mondo strano senza più rispetto nemmeno per i morti. Non provo nemmeno rabbia. Solo tristezza”.
Allegri nel dopo gara è stato molto duro: “Chi le ha fatte sarebbe quasi da arrestare. Ci vuole educazione. E’ una questione di persone, educazione e rispetto, non dipende dalle singole tifoserie, ma da persone singole. Stasera è stata una partita meravigliosa sul piano tecnico, tattico, con un pubblico meraviglioso. Chi ha scritto certe cose non dico che andrebbe arrestato, ma quasi. Finché avvengono cose così senza trovare una soluzione è un qualcosa di diseducativo. Si passa col pullman e vedo genitori che pigliano i figli in mano e li “tirano” contro il pullman. Non c’è da scherzare. Se è normale una cosa del genere: il figliolo quando sarà grande, piglierà il suo figliolo e lo tirerà contro il pullman. Quindi bisogna darsi una regolata“.
Così invece il vice presidente della Juve Nedved: “Noi siamo venuti qui ad omaggiare il capitano della Fiorentina, e vedere loro insultare il nostro storico capitano Scirea è vergognoso. Non è un problema di Firenze, ma di tutti gli stadi”.
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