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L'ultimo saluto a Rebellin: l'omaggio degli ex colleghi e della famiglia

Si sono celebrati presso il Duomo di Lonigo i funerali dello sfortunato ex ciclista, ucciso da un camion pirata lo scorso 30 novembre: lo straziante messaggio dei famigliari

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Tre settimane dopo la sua tragica morte, è arrivato il momento dell’ultimo saluto a Davide Rebellin. Per Lonigo, il paese del vicentino dove lo sfortunato ex ciclista viveva da sempre, è stata un’antivigilia di Natale triste, colma di lacrime, ma anche di rimpianti e di rabbia per i funerali del proprio cittadino più illustre, ucciso il 30 novembre scorso da un camion pirata sulle strade di Montebello Vicentino, dove Davide era solito allenarsi anche dopo aver posto fine, lo scorso settembre, alla propria lunghissima carriera, all’età di 51 anni.

Rebellin, Duomo di Lonigo gremito per i funerali: il dolore della famiglia, presenti tanti ex compagni

Nella mattinata di venerdì 23 dicembre il Duomo di Lonigo si è riempito per l’ultimo viaggio di Davide, per la sua “ultima pedalata”, per riprendere le parole che i familiari di Rebellin, straziati dal dolore, hanno affidato al sindaco di Lonigo durante il rito funebre.

L’arrivo della salma in Duomo, coperta da un cuscino di fiori bianchi e accompagnata dalla mamma, dalla moglie e dai fratelli, è stata accolta con un lungo applauso, mentre i banchi della chiesa erano già affollati per la veglia del ricordo che ha preceduto il funerale. All’esterno, ad attendere l’amico Davide, c’erano tanti ex compagni di mille corse, da Gianni Bugno a Gilberto Simoni, fino a Claudio Chiappucci.

“Davide sei nato luminoso e hai vissuto per illuminare i nostri cuori – il messaggio della famiglia – Ora che sei diventato il nostro angelo proteggici con la tua luce. Rimarrai sempre in noi con il tuo splendore. Ciao Davide, pedala tranquillo per la tua ultima voltata: taglia il traguardo con le braccia alzate e il tuo sorriso. Il Cielo ti attende, l’amore ti accompagna”.

Rebellin, l’omaggio del Tour de France e il ricordo di Scarponi

Tra i tanti omaggi che Rebellin ha ricevuto nelle lunghe settimane intercorse tra la tragedia e i funerali, particolarmente toccante è stato quello che sabato 17 dicembre, presso la Pieve di San Floriano, in Valpolicella, ha visto tra i presepi esposti nel chiostro, accanto alla capanna, la collocazione di una ruota con la foto di “due angeli”, appunto Rebellin e Michele Scarponi, foto risalente al 2009, quando Davide e Michele erano compagni di squadra alla Diquigiovanni.

Anche il compianto scalatore marchigiano, perito nel 2017, è stato uno dei tanti ciclisti o ex ciclisti che hanno assurdamente trovato la morte in incidenti stradali subiti durante gli allenamenti e nel ricordo di entrambi e delle tante, troppe vittime ciclistiche della strada ha parlato anche il direttore del Tour de France, Christian Prudhomme, da Bologna, a margine della presentazione delle tappe del Grand Dèpart, la partenza del Tour de France 2024 che avverrà dall’Italia: “Colgo questa occasione per rinnovare un appello alla sicurezza sulle strade perché il ciclismo italiano ha pagato un prezzo altissimo, ha perso tantissimi campioni – ha detto Prudhomme – Davide Rebellin, Michele Scarponi, ma come non ricordare anche Fabio Casartelli, il mio predecessore a capo del Tour de France conservava ancora la sua maglia”.

Morte Rebellin, il punto sulle indagini: a gennaio la super perizia sulla dinamica dell’incidente

Dopo le esequie il corteo funebre è partito alla volta del cimitero della frazione di Madonna di Lonigo, dove Rebellin sarà sepolto, accanto a papà Gedeone, scomparso nel giugno scorso, e dove, come a Lonigo, è stata proclamata una giornata di lutto cittadino. Ora Davide riposerà in pace, ma la famiglia attende ancora risposte sulla dinamica dell’incidente.

Il ritardo nella celebrazione del funerale è stato dovuto ai tempi tecnici richiesti per l’esecuzione dell’autopsia sul cadavere di Rebellin, avvenuta solo lo scorso 19 dicembre e dalla quale è stato stabilito con certezza che a causare la morte dell’ex ciclista è stato l’impatto con il camion guidato dal guidatore tedesco che, indagato per omicidio stradale, rischia di finire sotto processo anche per omissione di soccorso se la super perizia già disposta dalla Procura, e prevista per gennaio, confermerà quanto emerso dalla visione delle immagini fornite dalle telecamere di sorgeglianza, ovvero che il camionista non ha potuto non accorgersi del corpo di Davide sulla strada dopo l’impatto avvenuto all’uscita dalla rotatoria

L'ultimo saluto a Rebellin: l'omaggio degli ex colleghi e della famiglia Fonte: Getty Images

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