La domanda che in tanti si pongono è la seguente: perché in Francia l’Olympique Lione è stato retrocesso in Ligue 2 a causa dei debiti accumulati, mentre l’Italia non riserva lo stesso trattamento anche all’Inter? Cerchiamo di fare chiarezza.
- Francia, caso Lione: perché è stato retrocesso in Ligue 2
- Debiti fatali per l'Olympique. Ma non è finita
- Perché il Lione è retrocesso e l'Inter no
- La mossa di Oaktree per garantire l'iscrizione alla Serie A
- Il comunicato dell'Inter
Francia, caso Lione: perché è stato retrocesso in Ligue 2
Il terremoto che ha scosso il calcio francese tocca da vicino il Lione, spedito in Ligue 2 – l’equivalente della Serie B, per intenderci – dal DNCG (Direzione Nazionale del Controllo di Gestione) a causa della sua disastrosa situazione finanziaria. Con la cessione di alcuni calciatori, tra cui quella per 42,5 milioni di euro della stella Cherki al Manchester City, il patron americano dell’Olympique, John Textor, era convinto che avrebbe ottenuto il via libera all’iscrizione nella massima serie transalpina. Ma così non è stato.
Vanificato il lavoro dell’ex Milan Fonseca, in carica dalla fine dello scorso gennaio: il sesto posto finale e la qualificazione alla Conference League sono evaporati in seguito al controllo finale dell’organo di vigilanza che ha fatto scattare il provvedimento.
Debiti fatali per l’Olympique. Ma non è finita
Lo scorso novembre era stato accertato un debito finanziario di 505,1 milioni, in seguito al quale il DNCG aveva già deciso la retrocessione amministrativa del club, a cui, però, è stato concesso il tempo di migliorare i conti. Nonostante proprio domenica scorsa Textor abbia anche ceduto il 45% delle azioni del Crystal Palace al boss dei New York Jets, Woody Johnson, nella giornata di martedì, si è arrivati alla clamorosa decisione di punire l’OL con la retrocessione in seconda divisione, dove manca dal 1989.
Non è finita, però. L’imprenditore americano, che detiene la proprietà anche di altri club come Botafogo e Molenbeek, ha sette giorni di tempo per presentare ricorso.
Perché il Lione è retrocesso e l’Inter no
Negli ultimi mesi l’Inter è finita più volte nella bufera principalmente per le inchieste di Report, che si è concentrata sui debiti contratti soprattutto durante la gestione di Suning. Sì, c’è stato un momento in cui l’Inter ha davvero rischiato grosso. E non la retrocessione, ma proprio il fallimento. Bisogna riavvolgere il nastro al 2021, quando tutto il mondo del calcio e in particolare il club nerazzurro ha pagato a caro prezzo le conseguenze dell’emergenza Covid.
Zhang era con l’acqua alla gola, sommerso dai debiti. A confermarlo ai microfoni di Report Tom Pitts, numero due di LionRock e socio dell’imprenditore asiatico. La ciambella di salvataggio della proprietà cinese si è rivelata Oaktree, che ha concesso un prestito da 275 milioni da restituire in tre anni con interessi del 12%. Ed è proprio questa una delle differenze tra Lione e Inter. Mentre nel caso dei francesi non c’è alcun tipo di asset da parte della proprietà, Zhang aveva messo in pegno le quote dell’Inter. Non ripagando il prestito, la scorsa estate il fondo statunitense è diventato proprietario della squadra milanese, dando così il via a un nuovo corso, pur sempre con la scure del bond da 412 milioni di euro emesso nel 2022.
La mossa di Oaktree per garantire l’iscrizione alla Serie A
Per salvare la Serie A e dare una boccata d’ossigeno all’Inter, Oaktree ha anticipato una mossa decisiva: il rimborso del bond da 412 milioni, la cui scadenza era fissata il 9 febbraio 2027. Lo ha fatto con un’operazione di rifinanziamento da 350 milioni di euro, come annunciato in una nota da poco pubblicata sul sito ufficiale del club.
Il fondo punta a rendere più sostenibile il debito societario, allungando le scadenze e nello stesso tempo strappando un tasso di interesse più vantaggioso: a giovarne sono senza dubbio le casse del club. Con Oaktree l’Inter sta ritrovando quella continuità aziendale che il Lione, invece, non è evidentemente in grado di garantire. Non a caso, la licenza per iscriversi al campionato finora non è mai stata messa in discussione per l’Inter, mentre all’Olympique (al momento) è stata negata.
Il comunicato dell’Inter
“Inter Media and Communication S.p.A., una controllata di F.C. Internazionale Milano S.p.A., e la proprietà del Club, ovvero fondi gestiti da Oaktree Capital Management, L.P. (“Oaktree”), hanno concordato un finanziamento a lungo termine per il Club.
Il finanziamento, per un totale di €350 milioni, proviene dal collocamento privato di obbligazioni senior garantite con scadenza nel 2030, supportato da investitori istituzionali esperti con base negli Stati Uniti. Nell’ambito del processo di rifinanziamento, Inter Media and Communication S.p.A. e F.C. Internazionale Milano S.p.A. hanno ottenuto un rating di credito “investment grade”.
Questa notizia segue la comunicazione del rimborso anticipato totale delle precedenti obbligazioni senior garantite di Inter Media and Communication S.p.A., inizialmente in scadenza nel 2027. Rispetto al precedente bond, l’importo inferiore e il costo del capitale più contenuto ottenuti per il collocamento privato rappresentano un ulteriore passo nell’impegno di Oaktree per il successo a lungo termine e la stabilità finanziaria del Club, al fine di sostenere il successo dell’Inter sia dentro che fuori dal campo”.