A soli ventotto anni ha già vinto il girone B e il girone C di Serie C. Matteo Lovisa, faccia pulita e idee chiare, è stato tra gli artefici dell’impresa sportiva firmata dalla Juve Stabia, promossa in Serie B con quattro giornate di anticipo grazie al pari a reti inviolate conquistato al “Vigorito” contro il Benevento: una delle grandi favorite per la vittoria finale, beffato come l’Avellino dalla rivelazione gialloblù.
Da San Daniele del Friuli a Castellammare di Stabia. Il direttore sportivo ha firmato un capolavoro di scelte mirate. Il trionfo delle idee e dei calciatori giusto al posto giusto, che si sono rivelati più efficaci degli investimenti da capogiro delle dirette concorrenti. Davanti a tutti con un gruppo giovane come lui: 23,7 anni di media. A Virgilio Sport il racconto dei segreti della sua creatura è un cammino tra sogno e realtà: “Il campionato è volato via. I ragazzi sono stati talmente bene tra loro e con noi che tutto è scivolato via velocemente e con pochi momenti negativi, che siamo stati bravi a metterci velocemente alle spalle. Si è creata un’alchimia fantastica. Dopo la vittoria in trasferta contro la Casertana ho capito che la squadra era matura sufficientemente per conquistare la promozione diretta”.
- Lovisa: "Vittoria dal sapore diverso da quella a Pordenone"
- Lovisa: "Futuro? A Castellammare a meno di offerte irrinunciabili"
- Juve Stabia in B, Lovisa: "A Benevento ho visto il presidente Langella come mai prima"
- Lovisa e il fenomeno Adorante
- Lovisa: "Pagliuca impulsivo? La sua personalità è un pregio"
- Lovisa, la Juve Stabia e una lezione di vita
- Lovisa: "Juve Stabia fortunata? Con una media di due punti a partita si va in B"
Lovisa: “Vittoria dal sapore diverso da quella a Pordenone”
E meno male che la Juve Stabia doveva salvarsi: “La sinergia con Guido Pagliuca è stata fondamentale per costruire questa squadra. Il dialogo è stato continuo. Cinque anni fa ho vinto con il Pordenone ma era una squadra molto più esperta di questa. Organizzazione e qualità tecniche hanno permesso di colmare il gap di maturità rispetto alle avversarie. La componente decisiva, però, l’ha rappresentata il valore umano dei giocatori che sono venuti a Castellammare di Stabia consapevoli che non stavano venendo ad arricchirsi ma per mettersi in mostra. Un discorso che è stato sposato appieno anche dai meno giovani che hanno capito che stavamo dando loro una chance per rilanciarsi. Tutti hanno firmato contratti pluriennali e ora sono un patrimonio del club. La conoscenza reciproca li aiuterà ad affrontare la loro prima esperienza in Serie B, che è un’altra storia rispetto alla C“.
Lovisa: “Futuro? A Castellammare a meno di offerte irrinunciabili”
Ed è giù futuro: “Ho firmato il rinnovo fino al 2026. Sono fiero dell’attestato di stima che la società ha inteso darmi ancor prima che finisse il campionato. A Castellammare sto bene, ci sono ampi margini per continuare a fare bene insieme. Se dovessero arrivare offerte irrinunciabili il presidente sarebbe il primo a saperlo. Tra noi c’è massima stima. Un rapporto schietto e sincero”.
Juve Stabia in B, Lovisa: “A Benevento ho visto il presidente Langella come mai prima”
A proposito di Andrea Langella, Lovisa svela un retroscena: “Sono felice perché la Serie B è il giusto premio a un imprenditore che non si è risparmiato per rimettere in piedi la Juve Stabia, che versava in una situazione delicata. Per tutto l’anno ci è stato vicino, non ci ha fatto mai mancare nulla
ed è stato sempre sereno ed equilibrato non lasciando trasparire alcun tipo di emozione. Prima della partita con il Benevento, però, l’ho visto particolarmente commosso. Ci ha messo tempo e denari, adesso è il momento che si goda il frutto del suo lavoro”.
Lovisa e il fenomeno Adorante
A gennaio dalla Triestina è arrivato Adorante. Rinforzo? Molto di più. Dodici gol, cinque doppiette due assist in sedici partite: semplicemente determinante. Lovisa spiega: “Adorante lo seguivo da anni. Volevo prenderlo già la scorsa estate, ma non si sono create le condizioni per farlo. Come per Mosti, a gennaio ci ha aiutato ripresentarci al tavolo della trattativa da primi in classifica con un margine di sette punti sul secondo posto. Ci siamo mossi per tempo e Andrea ha fatto il resto calandosi perfettamente nei principi di gioco di Pagliuca”.
Lovisa: “Pagliuca impulsivo? La sua personalità è un pregio”
Guido Pagliuca ha festeggiato la promozione entrando in Curva allo stadio “Menti” a notte fonda per cantare con i tifosi. Scuola Papadopulo ha confermato di essere destinato a un grande futuro, ma c’è chi pensa che debba limare la sua impulsività per affermarsi ad alti livelli. Non Lovisa: “La squadra ha rispecchiato la tenacia di Pagliuca. La sua personalità per me è un pregio, ognuno ha il suo carattere ma è ciò che conta è che il gruppo lo abbia riconosciuto pienamente come un leader. Sul fatto che lo vedremo in categorie superiori sono pienamente d’accordo, ma la società ha blindato anche lui e c’è voglia di continuare un percorso”.
Lovisa, la Juve Stabia e una lezione di vita
Lovisa aggiunge: “Da questa promozione l’insegnamento più importante che ho tratto è che costanza e lavoro alla fine pagano. Sono già impegnato con la visione di tante partite per programmare la prossima stagione, ma ora più che mai capisco che le ore trascorse a svolgere la mia professione sono state indispensabili per ottenere il giusto riconoscimento insieme a tutti coloro che hanno dato il massimo per la Juve Stabia“.
Lovisa: “Juve Stabia fortunata? Con una media di due punti a partita si va in B”
Infine, via un sassolino dalle scarpe: “Cosa ne penso di chi dice che siamo stati fortunati? Che abbiamo pensato sempre a noi stessi. Con una media di due punti a partita si va in Serie B. Abbiamo sempre pensato a noi anche quando gli altri parlavano di noi e la convinzione nei nostri mezzi ha pagato”.