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Mancini già pronto a rientrare dopo addio all'Arabia, la rivelazione del figlio

L'ex ct vuol mettersi alle spalle la delusione per il fallimento in Arabia. Lo racconta il figlio Andrea che oggi lavora come consulente al Barcellona

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Alessio Raicaldo

Alessio Raicaldo

Sport Specialist

Un figlio che si chiama Diego e la tesi di laurea sugli stadi di proprietà in Italia. Il calcio quale filo conduttore irrinunciabile tra passione e professione. Per Virgilio Sport indaga, approfondisce e scandaglia l'universo mondo dello sport per antonomasia

Non è stata fortunata l’esperienza di Roberto Mancini da selezionatore dell’Arabia Saudita. Poco amato dai tifosi, risultati non all’altezza delle aspettative e quindi esonero a mettere fine a un’avventura che era nata con ben altre premesse. Ad ogni modo per l’allenatore jesino la carriera in panchina è tutt’altro che terminata, con possibilità pure di tornare in patria per affrontare nuove sfide. Anche il figlio del mister ha ammesso che la passione del papà è la stessa di sempre.

Mancio già pronto a rientrare: le parole del figlio

Chiusa una porta, si apre un portone? Se lo augura Roberto Mancini, i cui stati d’animo attuali sono stati raccontati alla radio della Lega di serie A dal figlio Andrea che attualmente è collaboratore tecnico del ds del Barcellona Deco: “Ha un’esperienza enorme, sa che può succedere ed è già pronto per un prossimo progetto che può sentire suo e dove sicuramente farà bene. E’ uno dei migliori allenatori degli ultimi 25 anni. Club o Nazionali? Penso sia prematuro, la sua carriera dimostra che lui è aperto a tutto, è stato in Arabia, allo Zenit, al Galatasaray, in Inghilterra, ovviamente deve trovare un progetto che lo appaga e in cui crede”.

La delusione per l’Arabia Saudita

Per quanto riguarda l’Arabia Saudita l’epilogo non è chiaramente andato giù all’ex allenatore – tra le altre – di Inter e Manchester City. Queste le parole di Andrea Mancini a Radio Serie A: “Sicuramente è rimasto male per come sono andate le cose in Arabia, lui credeva di poter fare un buon lavoro. Alla fine ci sono stati altri motivi che hanno impedito di fare i risultati, si tratta di un calcio che è ancora indietro“. In Italia, al momento, non c’è nulla all’orizzonte mentre all’estero la figura del Mancio non sembra accostabile allo United che è in rotta con Ten Hag.

L’avventura di Andrea al Barcellona

Se Roberto è in questo momento fermo ai box, il figlio Andrea è invece più attivo che mai. Dalla scorsa estate, infatti, lavora accanto a Deco nel Barcellona in qualità di collaboratore tecnico: “Sto vivendo un’esperienza unica, capita a pochi di poter lavorare nel Barcellona a 32 anni, l’ambiente è pazzesco, come lavorano loro con i giovani è qualcosa che nessun club al mondo nella storia ha mai fatto, mi sto facendo un bagaglio di esperienza che mi servirà molto per il mio futuro da direttore sportivo. Flick? Mi ha impressionato per mentalità“.

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