La notizia era nell’aria da alcuni giorni, adesso è ufficiale: Roberto Mancini non è più il Commissario Tecnico della Nazionale dell’Arabia Saudita. L’allenatore jesino e il Cda della Federcalcio di Riad hanno raggiunto un accordo per la rescissione consensuale: in parole povere, il Mancio ha ottenuto una robusta buonuscita per chiudere anticipatamente la sua esperienza nel Medio Oriente – aveva sottoscritto un contratto fino al 2027 – e consentire ai vertici della federazione araba di trovare rapidamente un sostituto.
- Mancini, dall'Arabia Saudita neppure lo ringraziano
- Il flop del Mancio a Riad: i numeri del fallimento
- Gli scenari: Mancini piace a Roma, Milan e Bologna
Mancini, dall’Arabia Saudita neppure lo ringraziano
Molto scarna e fredda la modalità con cui la Federazione dell’Arabia Saudita ha annunciato la fine del rapporto con Mancini: non contiene neppure i classici ringraziamenti di rito. “Il Consiglio di Amministrazione della Federazione Calcio Saudita e l’allenatore della Nazionale Roberto Mancini – si legge su X in arabo – hanno raggiunto oggi un accordo congiunto che prevede la fine del rapporto contrattuale“.
Il flop del Mancio a Riad: i numeri del fallimento
Discordanti le cifre sui risultati ottenuti dal Mancio nei suoi 14 mesi al timone della selezione biancoverde: c’è chi riporta nove vittore, sette pareggi e cinque sconfitte per l’Arabia Saudita sotto la sua gestione, chi invece sette vittorie, cinque pareggi e sei sconfitte. In ogni caso, sono i numeri di un sostanziale fallimento, testimoniato dall’acrimonia con cui i tifosi sauditi hanno “salutato” Mancini sui social: frasi ed espressioni in molti casi non riportabili. Al momento la Nazionale saudita è terza nel girone di qualificazione ai Mondiali: ne passano due.
Gli scenari: Mancini piace a Roma, Milan e Bologna
Il 59enne tecnico marchigiano era approdato alla guida dei sauditi ad agosto 2023, pochi giorni dopo le discusse dimissioni dal timone della Nazionale italiana. E in Italia il Mancio potrebbe fare ritorno prima del previsto: tre squadre di Serie A hanno seguito con trepidazione l’evoluzione della situazione. La prima è la Roma, viste le difficoltà incontrate da Juric dopo il suo avvento al posto di De Rossi. Poi c’è il Milan, dati i risultati altalenanti di Fonseca. E infine il Bologna, soluzione “romantica”, visto che proprio coi rossoblu il giovane Mancio ha debuttato in A.