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Maria Chiara Gavioli trovata morta: l'amore per Allegri e l'inchiesta

L'imprenditrice ed ex modella, Maria Chiara Gavioli, era stata al centro del gossip all'epoca della sua storia con Allegri. E' scomparsa, nella sua villa, a soli 47 anni

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Maria Chiara Gavioli trovata morta: l'amore per Allegri e l'inchiesta

Se n’è andata quasi senza rendersene conto, Maria Chiara Gavioli. Vicina ai farmaci, sembrava quasi addormentata quando la sua collaboratrice domestica appena entrata nella sua dimora di Mogliano Veneto, edificio di costruzione settecentesca chiamato Villa Chiarle, l’ha scorta e soccorsa immediatamente.

Un addio che, nonostante la sollecitudine del personale sanitario intervenuto nella residenza teatro di un dramma imprevedibile, non si è riusciti ad evitare: i soccorritori non hanno potuto che constatare la morte di questa giovane imprenditrice ed ex modella. Maria Chiara Gavioli aveva solo 47 anni, infatti. La prima ipotesi, riportata dai siti locali, è che si sia tratto di un arresto cardiocircolatorio.

Chi era Maria Chiara Gavioli: modella ed ex di Allegri

Maria Chiara Gavioli apparteneva alla buona borghesia veneta, complice l’attività imprenditoriale di famiglia esposta anche per via delle aderenze politiche, che pure non le aveva donato notorietà.

Di suo, la Gavioli aveva saputo animare in un passato poi non così remoto la vita mondana – nei salotti che frequentava -, lavorando come modella e intessendo rapporti con personaggi noti per via della sua allegria e una innata inclinazione alle relazioni pubbliche.

Sul finire degli anni Novanta, visse una grande popolarità perché pare avesse un’amicizia speciale con l’attuale allenatore della Juventus, Massimiliano Allegri, ma ha donato una certa suggestione anche il suo divagare tra le campagne venete e Cortina, la splendida località dolomitica dove possedeva una villa poco distante da quella della famiglia Moratti.

Proprio il Corsera, riporta delle frasi che la Gavioli avrebbe detto in merito alla relazione con Allegri, conosciuto all’epoca in cui il tecnico era ancora un giocatore e militava nel Padova. Allora incontrò Maria Chiara e si instaurò un rapporto che trascendeva la semplice simpatia, secondo le parole riportate:

“Ero la sua fidanzata segreta — si legge —. È stata una storia importante, durata anni, l’ho anche seguito nei suoi spostamenti. Siamo andati insieme a Napoli, ma lui mi ha sempre tenuto fuori dall’ufficialità. Alla fine mi sono stancata e l’ho lasciato. Adesso lo detesto perché ho capito che mi ha usata”.

Maria Chiara Gavioli e la vicenda giudiziaria

Certo ci sono state anche ombre, in quella che oggi da Il Gazzettino viene descritta come una solitudine dorata di una imprenditrice incline alle relazione pubbliche: le vicende giudiziarie che interessarono suo fratello maggiore e che la videro coinvolta, pur rivendicando la totale estraneità alla Enerambiente e al reato contestato.

L’ultimo atto del filone principale delle inchieste a loro carico, legate soprattutto al settore dei rifiuti e a reati di tipo finanziario, riguarda la richiesta di rinvio a giudizio formulata nel luglio scorso per la bancarotta di Enerambiente.

Un’indagine che si aggancia a quanto accade una decina di anni fa circa, quando la società di famiglia aveva l’appalto per la raccolta di rifiuti a Napoli: il fratello Stefano era presidente e lei si era trovata invischiata nell’inchiesta in qualità di consigliera della società, ribadendo la sua totale estraneità alle questioni aziendali.

Il Corriere della Sera ricorda che all’epoca, quando venne rinviata a giudizio, furono formulate queste accuse: distrazione, occultamento, dissipazione del patrimonio aziendale a danno dei creditori. Reati che le vennero contestati e che Maria Chiara respinse, in ogni modo e sostenendo di non aver mai saputo di essere nel Cda dell’azienda e di vivere del suo lavoro. Inoltre ribadì il rapporto tormentato con il fratello Stefano, a  capo dell’impresa.

Dopo essere finita anche in carcere, nel 2012, i suoi legali riuscirono a dimostrare, nel ricorso, che la loro assistita fosse estranea ai reati e a farle riguadagnare la libertà.

L’esperienza affrontata l’aveva indotta a tralasciare ogni tipo di incarico, in seno alla società fallita poi nel 2015 (con un buco da 106 milioni) e a ritirarsi, per dedicarsi ai propri interessi e dimenticare quella vicenda giudiziaria. Lascia due figli, di 11 e 15 anni appena.

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