Dopo Chiara Ferragni entrata nel CdA di Tod's, tocca a Maria Sharapova, ex campionessa di tennis divenuta imprenditrice, fare il suo ingresso nel Consiglio di amministrazione di Moncler. Di origine russa, dopo essere stata la migliore al mondo ha deciso di dedicarsi a tempo pieno al mondo delle start-up. Di lei si parlava anche in qualità di allenatrice di Jannik Sinner, campione italiano alla ricerca di nuove figure per ambire a maggiore prestigio nella carriera appena lanciata. A riferire la notizia è stato Il Sole 24 ore.
Di Jannik Sinner, promessa del tennis azzurro già approdato nella parte alta della classifica ATP, e Maria Sharapova, autentico mito di questo sport, c'è una sola foto insieme. Ed è questa, postata da Sinner sul suo account Instagram tempo fa. Un documento affascinante ed evocativo, oggi che il nome della campionessa russa è circolato come coach per il ragazzo d'oro del tennis, che ha optato per altri professionisti. Andiamo a scoprire chi è e che cosa ha fatto per la Russia e il tennis Maria Sharapova.
E' talmente giovane e già così talentuosa, Maria Sharapova che fa il suo esordio nel circuito adolescente. Leggenda vuole che i genitori di Maria, originari della Bielorussia (abbandonata dopo l'esplosione della centrale nucleare di Chernobyl) fossero divenuti amici di Aleksandr Kafelnikov, padre del campione Yevgeny. Ad appena 4 anni iniziò così la sua avventura. E l'impegnativa e faticosa carriera di maria, che i genitori riuscirono a portare negli Stati Uniti dietro consiglio di un'altra campionessa, Martina Navratilova. Maria esordì nel circuito WTA nel 2002, ad appena 15 anni. E si dimostrò subito diversa, migliore.
Le sue qualità straordinarie, coltivate negli anni della formazione all'Accademia di Nick Bollettieri, esplosero nel 2003. In quella stagione si aggiudicò il primo titolo WTA, al Japan Open. L'anno successivo la consacrazione: ad appena 17 anni vinse Wimbledon. In carriera Maria si è guadagnata 5 titoli del Grande Slam: Wimbledon, due Roland Garros, un Australian Open e uno US Open.
Avvenente, fisico longilineo, disciplina siberiana: Maria Sharapova ha dimostrato fin dalla giovinezza una tenacia fuori dal comune, su cui si sono soffermati campioni del calibro di Monica Seles e john McEnroe. Dal 2002 al 2010 non ha mai avuto una battuta d'arresto, se non per il problema alla spalla che l'ha costretta ad operarsi. Numero 1 del ranking WTA, proprio a causa dei problemi alla spalla è scesa e risalita senza, però, mai staccarsi dalle prime posizioni. Avvenente, molto telegenica, la Tigre della Siberia come venne soprannominata fin da subito riuscì a farsi notare dagli sponsor.
In questo turbinio di eventi legati ai problemi alla spalla, Maria Sharapova non ha mai perso la lucidità. Così è tornata tra un torneo e l'altro, dolori e interventi a ricoprire la posizione numero 1; nel 2012 ha giocato forse il suo miglior tennis. Poi un nuovo infortunio alla spalla sembrava averla fermata. Non fu così: si prese un altro torneo del Grande Slam e la finale della Fed Cup.
Per un personaggio come Maria Sharapova, sportiva di vertice ambita da marchi e multinazionali, muoversi tra tennis e showbiz fu ovvio. Ma ad interrompere questa continua ascesa ci fu l'accusa più temibile per una atleta, la peggiore: doping. In conferenza stampa, Maria comunicò di essere stata trovata positiva a un controllo del TADP durante gli Australian Open, per aver assunto il Meldonium. Un farmaco bandito. Dopo i ricorsi e la decisione del Tribunale Arbitrale dello Sport, la sua pena venne ridotta a un anno e tre mesi. Una mazzata per lei, a fine carriera.
Conclusa la pena, Maria Sharapova ottene una wild card e riprese a giocare. ma qualcosa ormai era rotto e non si trattava solo della spalla, suo tormento in tutti gli anni della sua carriera tennistica. La star del tennis russo, la donna che aveva rivoluzionato il tennis e mosso con disinvoltura i primi passi nel glamour senza rinunciare a nulla, si è ritirata nel 2020. A 32 anni.
Oggi Maria Sharapova cura gli interessi legati alla su attività imprenditoriale, preparata già negli ultimi anni di professionismo ad alti livelli. Continua a fare da testimonial per marchi sportivi, automobilistici e prodotti di lusso. Inoltre ha proseguito a sostenere le attività sportive in Russia: ha contribuito a riaprirestrutture importanti a Sochi, dove ha vissuto, all'epoca delle Olimpiadi invernali e a sostenere progetti sportivi in Russia.
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