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Mario Jardel, scarpa d'oro ma meteora in A: parole choc sulla droga

L'ex bomber brasiliano si confessa sul suo passato da calciatore, raccontando di dipendenze da sostanze e difficili momenti della sua carriera. In Serie A, clamoroso il "flop" con la maglia dell'Ancona.

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Non ha vestito la maglia di Juventus, Inter o Milan anche se ci è andato vicino ma in serie A ha portato il suo palmares fatto di centinaia di reti. Però è stato un lampo, non in campo, bensì una meteora come si suol dire. Lui è Mario Jardel attaccante brasiliano, bomber di razza a cavallo tra fine anni ’90 e inizio 2000, capace di vincere per ben due volte la Scarpa d’oro ma che proprio in questi giorni si è reso protagonista di una confessione choc sul suo passato fatto di eccessi e sull’uso di droga.

Chi è Mario Jardel

Mário Jardel Almeida Ribeiro, questo il suo nome completo, è nato a Fortaleza, in Brasile, il 18 settembre 1973). Grande bomber verdeoro, dopo gli inizi nel suo paese è esploso definitivamente con la maglia del Porto tra il ’96 e il 2000 segnando qualcosa come 130 reti, vincendo per ben due volte la Scarpa d’oro, nel 1999 e nel 2002 (rispettivamente 36 e 42 gol quando ancora non c’erano i coefficienti per i vari campionati), quando vestiva la maglia dello Sporting Lisbona. Ha militato in squadre di 11 nazioni diverse (Brasile, Portogallo, Turchia, Inghilterra, una fugace apparizione in Italia, Argentina, Spagna, Cipro, Australia, Bulgaria ed Arabia Saudita). È l’unico calciatore della storia ad essersi laureato capocannoniere sia in Copa Libertadores (1995) che in Champions League (1999-2000). Si è ritirato nel 2011.

Rivelazioni shock di Jardel: “Mi drogavo”

In questi giorni il brasiliano al canale di YouTube Pilhado ha fatto una rivelazione clamorosa sul suo passato: Sono entrato nel mondo della droga per curiosità quando giocavo nei club in Europa. Ho incontrato alcune persone e me l’hanno offerta. Ho iniziato a consumarla regolarmente quando ero in vacanza perché durante le competizioni ci sarebbero stati i controlli antidoping”. 

Jardel è riuscito a uscirne solo tempo dopo grazie all’aiuto della sua famiglia, soprattutto della moglie e recrimina, in parte, sulla sua vita da atleta in cui è facile sbagliare “sei giovane, con tanti soldi, amicizie sbagliate e tentazioni”. Una storia che per certi versi fa venire alla memoria tanti calciatori del passato che hanno avuto problemi con la droga, tra questi ad esempio l’ex Juve, Brescia e Udinese, Jonathan Bachini.

Jardel all’Ancona: un flop “pesante”

Il nome di Jardel, all’apice della sua carriera al Porto, è stato spesso accostato al calcio italiano, soprattutto al Milan. Ma senza mai una trattativa concreta. Nel gennaio del 2004, in evidente parabola discendente, l’Ancona dell’allora presidente Pieroni, lo ingaggia in un mercato invernale che rivoluzionò completamente una squadra mestamente ultima in classifica. Ma il Jardel che si presenta al Conero è ben lontano da quello ammirato in Portogallo.

Jardel è in sovrappeso evidente. Ma pare non sapere nemmeno dove sia finito. Infatti nel giorno della sua presentazione, entra in campo prima di Ancona-Perugia e, causa i colori simili delle due squadre (bianco e rosso) finisce con l’andare a salutare i tifosi sbagliati: quelli dei Grifoni e non i suoi. La settimana dopo arriva l’esordio che è anche peggio. A San Siro contro il Milan è inguardabile, lento, impacciato, a tratti dà l’impressione di essere un ex, diranno le cronache di allora. L’Ancona ne prende 5 dal Milan, Sonetti viene esonerato e arriva Galeone che ci mette poco a silurare Jardel. “Diciamo che non era in condizione, non poteva giocare e lo sapeva anche lui. Se si fosse lamentato gli avrei fatto vedere le cassette di quando era al Porto” tuona il padre calcistico di Allegri. Saranno solo tre le presenze in A del brasiliano che nel giro di un mese viene rispedito al mittente.

Quando Jardel fu derubato della Scarpa d’oro

Lo scorso anno Jardel è stato vittima di un furto. Dei ladri si sono introdotti nella sua casa, a Fortaleza, dove è nato, e hanno rubato un po’ di tutto, anche effetti personali e i trofei che l’ex attaccante custodiva gelosamente. Tra questi, anche le due Scarpe d’oro. Una perdita che Jardel ha denunciato, oltre che alle forze dell’ordine, anche sui suoi social. Un appello ai suoi ladri perché gli restituissero almeno i trofei, e un altro ai suoi fans affinché lo aiutassero a trovare il maltolto. Ecco il messaggio di Mario Jardel:

“Sono stato derubato in casa mia, precisamente nella stanza dei trofei e hanno preso la cosa più preziosa della mia carriera, le due Scarpe d’Oro, quella d’argento e di bronzo. Più che il loro valore, si tratta del valore affettivo di quelle Scarpe d’Oro che ho vinto rappresentando il Brasile fuori dal mio paese. Aiutatemi a trovarle, sono la mia storia personale e un valore sentimentale”.

Jardel, il lieto fine sulle Scarpe d’oro rubate

La disavventura di Mario Jardel ha però avuto un lieto fine. Nel giro di 24 ore infatti, dal suo appello, le scarpe d’oro sono state ritrovate dalla polizia brasiliana e sono state restituite al cannoniere brasiliano. L’ex bomber ha prontamente postato la foto delle sue scarpe d’oro ritrovate, con tanto di ringraziamenti:

“Ad ognuno di voi che ha condiviso il mio messaggio, la Polizia di Stato che ha svolto un lavoro meraviglioso e instancabile. Grazie e un forte abbraccio a tutti”.

 

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