E’ al Milan da pochi mesi ma già si parla del futuro di Krysztof Piatek, dopo l’esplosiva stagione d’esordio in serie A. Il padre Wladislaw in un’intervista a Sportweek ha messo in guardia i rossoneri: “Vuole portare la squadra in Champions poi, alla scadenza del contratto nel 2023, si vedrà. Vede il cambiamento come indispensabile per il processo di crescita. Ma se il Milan saprà stargli al passo, crescendo insieme a lui, diventa impossibile dire se e quando le strade si divideranno”.
Piatek è finito sotto i riflettori di mezzo mondo solo a 23 anni: “Gli ha fatto bene evitare il salto in una grande quando era troppo giovane. In questo modo ha sempre potuto giocare. Viceversa, avrebbe probabilmente fatto panchina, arrestando la sua crescita”.
“E’ un ragazzo regolare, più energico degli altri… ma un buon ragazzo – racconta Wladislaw, che ricorda l’esordio a 17 anni nel Lubin -. Era la prima volta che usciva di casa, si sarebbe potuto distrarre, fare tante cavolate. Viveva da solo e tutti gli dicevano che era forte: se non avesse avuto grande disciplina si sarebbe perso. E a insegnarli la disciplina ho provveduto io. Gli ho sempre ripetuto: “Hai tanta energia ma cerca di avere rispetto per chi ti guarda”.
Una crescita graduale che è stata decisiva: “Facendo un passo alla volta ha acquisito forza e consapevolezza, arrivando in Italia al momento giusto. Il Cracovia, pur non essendo la squadra della capitale, è forse quella in cui più di ogni altra si rispecchia lo spirito nazionale polacco. Vestire quella maglia ti tempra, ti fortifica. Una volta, in allenamento, lo schierarono tutta la settimana con la squadra riserve. Lui non diceva niente. Alla domenica lo misero in campo a sorpresa: il Cracovia vinse 2-1 con una sua doppietta”.
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