Stefano Sorrentino esce allo scoperto con una serie di considerazioni gravi e destinate a fare discutere: “Sono stato minacciato di morte”.
Il navigato portiere del Chievo, grande protagonista domenica scorsa al ‘Bentegodi’ contro la Roma, sostiene siano stati alcuni tifosi giallorossi attraverso i social. “Quando ho iniziato io c’erano le lettere scritte, vero. E’ anche un lato positivo. Dopo la gara col Toro di novembre mi ha scritto una mia ex compagna di classe: suo figlio, portiere del vivaio del Torino e mio fan, aveva avuto un incidente in motorino col papà. Così sono potuto andarlo a trovare in ospedale. Dal virtuale è nato un incontro reale. Dopodiché i social bisogna saperli usare: c’è tanto odio, penso a quei tifosi della Roma che in queste ore mi hanno minacciato di morte o augurato di tutto” ha raccontato al Corriere di Verona.
“Alla fine della partita mi sono scambiato la maglia con Florenzi, lo conosco bene. Me l’ha lanciata e mi ha detto: ‘Jascin, para pure questa…'” ha aggiunto il figlio d’arte (il papà Roberto giocò nel Catania, in serie A).
Sorrentino non è il primo calciatore della massima serie a subire minacce via social. Qualche mese fa capitò a Biraghi della Fiorentina.
“Dopo Verona (il riferimento è alla gara persa con il Chievo dai gigliati, ndr) qualcuno ha scritto sul mio profilo Instagram, augurando la morte ai miei familiari – raccontò -. Ecco, per me questi non sono tifosi, né della Fiorentina né di altre squadre. Quello che mi ha fatto sbottare e ciò che mi ha scritto una persona alla mia famiglia, augurando che morisse nel ritorno a Firenze solo perché mi accusava di averlo fatto perdere al fantacalcio. Non sono un fenomeno, non ho la qualità infinita di Federico Chiesa, ma voglio dire a coloro che amano la Fiorentina che io darò sempre tutto per questa maglia. Non risparmierò neppure una goccia di sudore né tirerò mai indietro la gamba”.
SPORTAL.IT
