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Maradona, l'ex avvocato Morla: "Gli hanno fatto scoppiare il cuore"

Paole forti e dense di accuse quelle dell'avvocato Morla ai medici che hanno assistito Maradona: sette gli imputati a processo per la sua morte

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Il dio del calcio è stato abbandonato e lasciato penare in un inferno di sofferenze. Quanto sta emergendo dall’inchiesta che gira attorno alla morte di Diego Armando Maradona è straziante, oltre che dolente: le cure mediche riservate al migliore di sempre “sono state pessime e lo hanno portato alla morte”. Così dice Matias Morla, avvocato e amico personale del Pibe de Oro, che non gode di altrettanto fiducia da parte delle figlie di Diego, Dalma e Giannina.

Maradona, la testimonianza di Morla

Nella sua ultima testimonianza giudiziaria ha svelato nuovi dettagli sulla scomparsa di Diego, avvenuta il 25 novembre 2020 nello sconcerto e sorpresa generale.

“Ci sono stati troppi errori, è per questo che Diego è morto, si è gonfiato e gonfiato, poverino, fino a quando il suo cuore non ha più retto – le parole di Morla mentre lasciava l’ufficio del procuratore di San Isidro, alla periferia nord di Buenos Aires, che indaga sulle circostanze della morte dell’ex calciatore -. Il periodo peggiore per lui è stato l’ultimo: con la separazione da Rocío Oliva, la mancanza del calcio, la pandemia e la morte del cognato. Tutto questo ha influito psicologicamente su Diego. L’ho visto molto male a settembre e ottobre. Lì i cambiamenti erano già evidenti”.

L’inchiesta sulla morte di Maradona

Il periodo a cui fa riferimento Morla è quello che ha preceduto la sua emorragia e l’intervento al cervello, avvenuto a Buenos Aires poche settimane prima della sua morte. Per la morte di Maradona è stato aperto un procedimento da parte della magistratura argentina con sette persone sotto inchiesta, imputate del reato di ‘omicidio semplice, con eventuale dolo’, tra cui il neurochirurgo Leopoldo Luque, la psichiatra Agustina Cosachov e lo psicologo Carlos Díaz.

Al termine della sua testimonianza, Morla ha riferito particolari dell’ultima volta che vide Maradona il 16 novembre 2020, nove giorni prima del decesso, ricordando i problemi che affliggevano il campione argentino ovvero problemi ai reni e al fegato, di insufficienza cardiaca, deterioramento neurologico e dipendenza da alcol e psicofarmaci.

“Quando entrai in casa aveva una voce strana, come quella di un robot, molto acuta e intermittente – ha raccontato l’avvocato -. Ho informato tutti del suo stato di salute. Poi ho capito che era a causa della quantità di acqua trattenuta nel corpo”.

Nulla che lo abbia salvato, purtroppo.

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