Carlos Salvador Bilardo, storico commissario tecnico dell’Argentina campione del mondo nel 1986 grazi alle magie di Maradona e collaboratore dello stesso Diego in versione ct al Mondiale 2010 in Sudafrica, sta sempre peggio. Figlio della prima generazione di italiani immigrati in argentina nel ‘900, l’ex allenatore ha ora 87 anni ma è affetto dalla sindrome di Hakim-Adams, una forma di idrocefalo normoteso che causa deterioramento cognitivo progressivo. Come sta ora e il ricordo della sua carriera nel mondo del calcio.
- Come sta Carlos Salvador Bilardo
- Una malattia degenerativa senza cura
- Lemme: "Non lo lascerò mai"
- Il legame con Maradona e la terza stella
- Carlos Bilardo, un’eredità immortale nel calcio argentino
- Il saluto di un amico
Come sta Carlos Salvador Bilardo
A rivelare gli ultimi sviluppi è stato Miguel Ángel Lemme, suo amico di lunga data e assistente tecnico durante gli anni più gloriosi della carriera di Bilardo. In un’intervista alla trasmissione radiofonica Súper Deportivo Radio, Lemme ha dichiarato: “Carlos non mi riconosce, non riconosce più nessuno. Solo a volte scambia sua figlia per sua moglie.”
Una malattia degenerativa senza cura
Bilardo ha ricevuto la diagnosi nel 2017 e da allora la sua vita si è gradualmente ritirata nella privacy della sua casa nel quartiere Caballito di Buenos Aires. Circondato dall’affetto della famiglia e degli ex calciatori della nazionale, vive assistito costantemente, anche se la malattia continua a progredire: “La malattia di cui soffre non è guaribile, ma lo vedo sempre stare bene”.
Lemme: “Non lo lascerò mai”
Miguel Ángel Lemme ha raccontato con commozione la profonda amicizia che lo lega a Bilardo, nata nel 1982 quando l’allenatore guidava l’Estudiantes alla vittoria del campionato argentino: “Gli sarò sempre accanto; aveva 200.000 persone al suo fianco e mi ha sempre cercato. È stato un legame che risale all’82 e che dura ancora oggi.”
Lemme ha poi aggiunto: “Ho sempre detto che il giorno in cui non mi riconoscerà più, non me ne andrò più. Ma è più forte di me. Non posso lasciarlo.”
Il racconto si fa ancora più toccante quando ricorda un momento recente: “Sabato scorso ero con lui, abbiamo fatto merenda. Poi sono arrivati sua figlia e i nipoti. Quando arriva la famiglia me ne vado. Tutto sommato, sta bene…”
Il legame con Maradona e la terza stella
La famiglia e gli amici di Bilardo, consapevoli della fragilità del suo stato, scelsero di non comunicargli subito la morte di Diego Armando Maradona, avvenuta nel novembre 2020. Solo mesi dopo, con grande delicatezza, gli fu spiegata la scomparsa di colui che considerava quasi un figlio.
Nonostante le sue condizioni, Bilardo ha seguito il Mondiale 2022 in Qatar e, secondo quanto riferito, ha festeggiato con entusiasmo la terza Coppa del Mondo conquistata dall’Argentina di Lionel Messi e Lionel Scaloni.
Carlos Bilardo, un’eredità immortale nel calcio argentino
Carlos Bilardo rappresenta una figura centrale nella storia del calcio argentino: vincitore della Coppa del Mondo nel 1986 e finalista nel 1990, è stato anche un grande calciatore con l’Estudiantes de La Plata, club con cui vinse tre Coppe Libertadores consecutive tra il 1968 e il 1970.
Nel 2018 si è definitivamente ritirato dalla vita pubblica, lasciando però un’eredità indelebile, fatta di trionfi, aneddoti, rigore tattico e passione. Oggi, il “Dottore”, come veniva soprannominato per la sua laurea in medicina, vive lontano dai riflettori, ma resta nel cuore di milioni di tifosi ed è ancora ricordato per le sue ‘maratone musicali di allenamento’, pratiche che duravano dalle 7 alle 10 ore al giorno con musica in sottofondo per motivare gli atleti.
Il saluto di un amico
Nel concludere la sua intervista, Lemme ha raccontato un momento toccante: “Sabato gli ho chiesto come stava. Dormiva, e a un certo punto mi ha chiesto: ‘Cosa ci facciamo qui?’. Gli ho risposto: ‘Dove vuoi essere? Dove eravamo prima?’. E lui ha detto: ‘Sì, sì…’. Sono scoppiato a piangere. Ci sono giorni in cui torno a casa distrutto.”