È stato professionista per dodici anni, sfidando senza paura e con tanto coraggio pericoli e intemperie atmosferiche sulle strade d’Italia e non solo, ma l’ex ciclista Giuseppe Walter Passuello la morte l’ha trovata nella maniera più beffarda e drammatica, a causa di una caduta all’interno del proprio negozio di biciclette a Livorno.
Nato il 9 novembre 1951 a Milano, Passuello risiedeva da anni in terra labronica dove, dopo l’addio all’attività agonistica nel 1987, aveva aperto un apprezzato negozio di biciclette insieme alla moglie, continuando però a pedalare a livello amatoriale. E proprio a Livorno è avvenuta la tragedia, nella mattinata di martedì 14 gennaio.
Secondo una prima ricostruzione, Passuello si trovava nell’officina meccanica sul retro del negozio mentre la moglie stava allestendo la vetrina. Intorno alle 11 un cliente si è presentato per ritirare la bicicletta che gli è stata consegnata dallo stesso titolare, tornato poi nel retrobottega per pulire le vetrine.
Drammatico il racconto della moglie: “Ho sentito un rumore e quando sono andata in officina ho trovato mio marito a terra”. Inutili i tentativi da parte del medico di rianimare l’ex ciclista. Mistero sui motivi della caduta, che potrebbe essere stata causata da un malore o da un infarto. Per questo i carabinieri su disposizione del magistrato hanno chiamato il medico legale per verificare i motivi del decesso.
Passuello, divenuto professionista nel 1977, è stato un apprezzato gregario per tutti gli anni ’80, correndo al fianco di campioni come Beppe Saronni e Francesco Moser e indossando maglie prestigiose come quelle della Gis Gelati, della Sammontana, della Vivi Benotto e dell’Atala. La passione di Passuello per la bicicletta aveva coinvolto anche l figlio Domenico, ottimo dilettante prima e poi tra i migliori triathleti in campo nazionale.
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