Le vacanze possono aspettare: Jrue Holiday le ha nel nome (forse anche nel sangue), ma di staccare la spina e consegnarsi alla bella stagione estiva per ora non ne vuole sapere. Almeno a vedere da come ha guidato Boston al successo in gara 3 contro Indiana, che praticamente ha dato il segnale della resa incondizionata cedendo in coda a una partita che ha avuto in mano praticamente notte tempo, salvo vedersi superare a una quarantina di secondi dalla fine per non riuscire più a mettere il naso avanti. Con la rubata di Holiday su Nembhard nell’ultima azione della partita a sancire una volta di più la superiorità dei Celtics, che ormai vedono la finale a un passo, essendo avanti 3-0 nella serie: nessuno nella storia del gioco ha rimontato da una simile situazione di svantaggio su 150 precedenti. Giusto per fare un po’ di ordine.
- Tatum super, Holiday rapace: Boston ha le idee chiarissime
- Nembhard stoico, ma non basta: Indiana appesa a un filo
- Anche Dallas vuol mettere un'ipoteca sulle Finals
Tatum super, Holiday rapace: Boston ha le idee chiarissime
Indiana doveva essere una vittima sacrificale, pensando anche all’assenza di Tyrese Haliburton, eppure ha buttato letteralmente via una partita che aveva vinto due volte. Cioè scappando sul +18 in due momenti ben distinti della partita, e arrivando a giocarsi i 5’ finali in totale controllo e in vantaggio in doppia cifra. Solo che Boston nel finale ha alzato le marce, infilando un 13-2 di parziale che è stato appena sufficiente a ribaltare l’inerzia di una gara che pareva segnata.
L’ha fatto potendo contare su un Jayson Tatum tornato a esprimersi a livelli di pura eccellenza: 36 punti, 10 assist e 8 rimbalzi certificano una prova da leader conclamato, dopo qualche mugugno emerso dopo la pur vittoriosa gara 2 (decisivi in quel caso i 40 di Jaylen Brown). Tatum decisivo tanto nel primo tempo, dove segna 20 punti limitando (e parecchio) i danni, Tatum decisivo nel finale, quando si carica sulle spalle i compagni nel momento della rimonta.
Holiday però ha dato alle stampe la cartolina di serata con il recupero su Nembhard a 3.3 secondi dalla sirena, chiudendo con 14 punti, 9 rimbalzi, 3 palle recuperate e una stoppata una partita nella quale è entrato fortemente debilitato da un virus intestinale. Boston ha ricevuto tanto dallo starting five: 23 punti per Al Horford, 14 per Derrick White, 24 per Brown, buoni per compensare la serata no della panchina (soli 4 punti).
Nembhard stoico, ma non basta: Indiana appesa a un filo
Indiana ha perso l’ultima occasione per rimettersi in carreggiata. Difficile fare di più: avanti per 47’, i Pacers si sono sciolti sul più bello, sbagliando tante (troppe) opzioni nelle battute conclusive. La stanchezza ha presentato il conto: Nembhard non ha fatto rimpiangere Haliburton segnando 32 punti, McConnell ne ha firmati 23 con 9 rimbalzi, Turner e Siakam con 22 a testa hanno giganteggiato nel pitturato (68-40 la sfida diretta in area), ma dall’arco hanno tirato male (5/22) e i 14 liberi segnati su altrettanti tentati non sono bastati per impedire a Boston (che in trasferta nei play-off ha vinto 5 gare su 5) di ribaltare le cose nel finale.
Anche Dallas vuol mettere un’ipoteca sulle Finals
Boston ha dimostrato una volta di più la propria superiorità (nei play-off è 11-2) e vede ormai le Finals a un passo. Stessa cosa potrebbe accadere a Dallas se stanotte (ore 2,30 italiane) i Mavs dovessero battere per la terza volta consecutiva i Minnesota Timberwolves, che devo necessariamente vincere per provare a riaprire una serie altrimenti compromessa per gli stessi motivi già citati nel caso dei Pacers.