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Non solo Ancelotti, anche Sanderra esalta il made in Italy all’estero

Il 55enne tecnico laziale ha vinto il campionato maltese alla guida dell’Hibernians e punta ad altri traguardi

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Pasquale Guardascione

Pasquale Guardascione

Giornalista

Da 30 anni racconta lo sport e la cronaca per diversi giornali ed emittenti, Per Virgilio Sport è lui che va a scovare i campioni del passato e con le sue interviste li riporta sul terreno di gioco Per Virgilio Sport è lui che va a scovare i campioni del passato, o emigrati all'estero a cercare fortuna e con le sue interviste li riporta sul terreno di gioco

Non ci sono solo gli Ancelotti oggi o i Conte, Ranieri e Capello ieri. La lista degli allenatori italiani che si sono saputi imporre lontano da casa è lunga. E comprende anche nomi che non sempre finiscono in copertina. E’ l’Italia che vince all’estero e in questa lista c’è anche Stefano Sanderra che ha condotto l’Hibernians, pochi giorni fa, alla conquista del tredicesimo titolo nazionale di Malta al termine di una stagione bella e avvincente.

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Sanderra veniva chiamato mister Leggenda

“Sono una persona pragmatica nel mio lavoro e quando abbiamo vinto la gara che ci ha dato la matematica certezza della conquista dello scudetto ho metabolizzato lo splendido campionato che abbiamo fatto”, dichiara in maniera schietta il 55enne allenatore originario di Roma. Una lunga carriera la sua in Italia dove a Latina i tifosi lo soprannominarono “mister leggenda”. Già perché condusse i pontini prima al salto in Prima Divisione e, poi, alla vittoria dei play off contro il Pisa e alla storica promozione in serie B.

Sanderra ha vinto quasi ovunque, dal Ferentino a L’Aquila

“Io sono stato un girovago del sud Italia con tanti anni di Lega Pro – spiega Sanderra -. Ho raccolto tanti successi significativi come L’Aquila, Frosinone e Latina ma anche in tante altre realtà ho lasciato bellissimi ricordi come a Gela, Catanzaro, Barletta ed Isernia ad esempio. Tanti bei ricordi e una lunga e dura gavetta insomma. A L’Aquila ricordo che la vittoria coincise con la nascita di mia figlia, che è sempre beneaugurante. Facemmo un campionato strepitoso. A Latina c’era una vera e propria magia. In tre anni conquistai due promozioni, però rimasi deluso per la mia mancata riconferma in serie B che avrei meritato per i risultati che avevo conseguito”.

E’ del 1996 il primo successo professionale di Sanderra con la vittoria dello scudetto nazionale juniores con il Ferentino. “Quel trofeo si è dimostrato un viatico per la mia carriera che è stata ricca di soddisfazioni – afferma il trainer dell’Hibernians -. Ancora oggi lo ricordo con piacere, perché fu un vero miracolo. Vincemmo un titolo italiano juniores in una terra dove non era mai stato vinto”.

Sanderra è stato anche allenatore dell’anno a Malta

Una squadra quella dell’Hibernians dove spiccano l’ala sinistra Jurgen Degabriele e il centrale Jake Grech, il primo autore di 14 reti e il secondo di 9 goal. Ma anche la punta centrale, il portoghese Hugo Vieira, prelevato ad inizio stagione dall’F.C. Craiova ma che vanta esperienze con Benfica, Sporting Gijon e Stella Rossa. Così come l’ala sinistra, il francese Wilfried Domoraud, ex Nancy e Admira Wacker. Oppure, il difensore brasiliano Leandro Almeida, ex Dinamo Kiev e Palmeiras. Il 9 luglio del 2018 Sanderra accetta l’offerta e venne ingaggiato dal club maltese dell’Hibernians che conduce nella stessa stagione allo spareggio per il titolo nazionale perso solo ai rigori contro il Valletta.

Al termine di quel campionato venne nominato allenatore dell’anno a Malta. “Il mio futuro? Ho un accordo per il prossimo anno con l’Hibernians – dichiara Sanderra -. Loro mi hanno voluto confermare a tutti i costi per iniziare un nuovo ciclo. Il calcio a Malta è in piena evoluzione, molto fisico e sicuramente meno stressante di quello italiano. Però è soprattutto anche una questione culturale perché c’è un mix di tanti stranieri che arricchisce il bagaglio di ogni tecnico che allena qui”.

La voglia e l’obiettivo per il tecnico originario di Roma dopo l’Hibernians sono quelli di provare nuovi campionati. “Mi arrivano ancora oggi tante offerte dall’Italia ma la Lega Pro non mi interessa più – conclude Sanderra -. E’ un calcio che per un tecnico è diventato in apnea, sempre con il risultato a tutti i costi da dover centrare e che dopo due partite perse vai a casa. Mi può interessare, invece, l’esperienza su una panchina o di un settore giovanile importante, oppure, all’estero in un’altra nazione”.

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