La seconda vita in vasca di Benedetta Pilato comincia nel migliore dei modi. Tanto per cambiare con un record: a Budapest, nella terza e ultima tappa del circuito di Coppa del Mondo, l’atleta tarantina ha stampato un favoloso 1’05”75 nella batteria mattutina dei 100 rana, tirando giù di 18 centesimi di secondo il precedente primato della competizione che apparteneva alla giamaicana Alia Atkinson, stabilito 8 anni fa a Dubai. E nel pomeriggio s’è presa la vittoria anche nella finale, seppur alzando di 8 centesimi il tempo nuotato al mattino.
Pilato: il cambio di allenatore
Migliore inizio non avrebbe potuto esserci per la Pilato, che da un paio di mesi ha letteralmente cambiato vita, trasferendosi a Torino e accettando di entrare a far parte del gruppo di lavoro guidato da Antonio Satta, dopo aver salutato Vito D’Onghia col quale per più di un decennio ha scalato un po’ tutte le gerarchie del nuoto mondiale. Sulla vasca che l’è più cara, quella nella quale nel 2021 firmò il record mondiale dei 50 rana in vasca lunga (primato abbattuto la scorsa estate da Ruta Meilutyte), Benedetta è sembrata ritrovare il passo dei giorni migliori, tenendo dietro atlete del calibro dell’olandese Schouten (grande favorita per la vittoria finale) e dell’irlandese McSharry.
A un certo punto la Pilato ha messo nel mirino anche il record italiano di Arianna Castiglioni (1’05”67), soprattutto nella vasca pomeridiana, quando il primo passaggio a 30”89 ha fatto presagire un finale dall’esito scontato. Invece la vasca di ritorno s’è rivelata essere più lenta rispetto a quella del mattino (34”94 contro il 34”63 in batteria), tanto da rimandare ad altra occasione l’eventuale assalto al record tricolore
Budapest vasca amica
Benedetta è stata l’unica atleta in gara nella terza tappa di World Cup a scendere sotto il muro dell’1’06” e a fine gara ha fatto capire di essere decisamente soddisfatta. “Questa per me era la prima gara della nuova stagione, che è anche e soprattutto la prima dopo aver cambiato città e allenatore. Sono davvero felice: non pensavo di poter aprire questo nuovo capitolo andando così forte, ma è successo e sono davvero contenta. Ora cercherò di inseguire il crono per la qualificazione olimpica già a novembre, così da poter poi programmare i prossimi appuntamenti con maggiore calma. Davvero è nell’inizio e come sempre la vasca della Duna Arena si conferma la mia preferita: adoro gareggiare a Budapest, ho tanti bei ricordi e mi porterò dietro anche questi nei prossimi mesi”.
L’atleta delle Fiamme Oro, in forza al Circolo Canottieri Aniene, ha dunque già ben chiari gli obiettivi da inseguire nelle prossime settimane. Ma intanto ha fatto capire di voler andare di fretta, regalando subito una perla alla prima occasione utile.
Ceccon si mette la corona
Pochi minuti prima di Benedetta c’avevano pensato Thomas Ceccon e Alessandro Miressi a illuminare d’azzurro la vasca della Duna Arena: la finale dei 100 metri stile libero non ha avuto molta storia, anche se Dylan Carter, l’atleta di Trinidad e Tobago, ha cercato in ogni modo di rendere la vita dura alla coppia italiana, tanto da impedirle di mandare a referto una favolosa doppietta. Alla fine Ceccon ha confermato quanto aveva già fatto vedere al mattino, dove si era imposto nella batteria, replicando anche in finale col tempo di 48”41 e grazie a un bel recupero nell’ultima parte della vasca di ritorno, utile per mettere il caraibico alle spalle.
Miressi invece a sua volta è risalito, ma s’è dovuto accontentare della terza piazza a 21 centesimi dal compagno di nazionale. A conti fatti il podio emerso dopo le gare del mattino è stato confermato in toto nel pomeriggio, con Ceccon che ha conquistato la terza vittoria consecutiva dopo quelle ottenute nella prima tappa a Berlino e nella seconda ad Atene, di fatto conquistando la “corona” di dominatore del circuito della Coppa del Mondo 2023. “Non è stato facile contro avversari tosti come Carter e Miressi, anche perché dopo tre settimane di gare la fatica un po’ si fa sentire. Però sono contento: è la mia prima “corona” in carriera, è una bella soddisfazione e debbo ammettere che questa è davvero una vittoria che vale tanto”.