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Nuoto, Ceccon posta su Instagram “Boia chi molla”: il motto fascista scatena reazioni e polemiche 

Alla ripresa degli allenamenti al Foro Italico il vincitore di tre medaglie ai recenti Mondiali di Fukuoka si dà la carica con una frase cara all'estremismo di destra: pioggia di critiche

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Fabrizio Napoli

Fabrizio Napoli

Giornalista

Giornalista professionista, per Virgilio Sport segue anche il calcio ma è con la pallanuoto che esalta competenze e passioni. Cura la comunicazione di HaBaWaBa, il più grande festival di waterpolo per bambini al mondo

Non sappiamo se Thomas Ceccon abbia simpatie neofasciste, magari il campione capace di salire tre volte sul podio ai recenti Mondiali di nuoto di Fukuoka non conosce neanche l’esatto significato della frase “Boia chi molla”, ma pubblicare su Instagram questo motto caro ai nostalgici di Benito Mussolini per annunciare la ripresa degli allenamenti non è stata una grande idea: dopo il post il nuotatore è stato travolto dalle critiche su social e giornali online.

Ceccon posta “Boia chi molla” su Instagram

Il cielo azzurro sporcato da qualche nube copre la stupenda vasca scoperta dello Stadio del Nuoto del Foro Italico, a Roma, ma nel post pubblicato ieri da Thomas Ceccon, fresco vincitore di tre medaglie ai recenti Mondiali di nuoto di Fukuoka, a fare notizia sono le tre parole che il campione ha scelto per accompagnare la sua foto: “Boia chi molla”.

Forse Ceccon non ha simpatie neofasciste, forse non conosce il significato di quel motto: di certo la scelta di postarlo per annunciare la ripresa degli allenamenti non s’è rivelata felice, dato che social e quotidiani online hanno immediatamente ripreso il suo post, sommergendo di critiche il campione.

Caso Ceccon, che significa “Boia chi molla”

“Boia chi molla” è un’espressione coniata durante il fascismo – sta per “chi abbandona la lotta è un assassino” – che divenne un vero e proprio motto nella Repubblica di Salò, per poi trasformarsi in saluto tra neofascisti e nostalgici del ventennio nel dopoguerra, in particolare negli anni ’70.

Ovvio dunque che le parole di Ceccon siano state sottolineate da siti e quotidiani – La Stampa e Dagospia i primi – oltre che sui social network. Anche perché – e questa non può che rappresentare un’aggravante per il nuotatore – il suo “Boia chi molla” è stato postato il 2 agosto, giorno dell’anniversario della strage neofascista alla stazione di Bologna del 1980, che fece 85 morti e 200 feriti.

Le polemiche sul web per il “Boia chi molla” di Ceccon

“E niente. C’eravate cascati nella storiella del nuotatore intelligente e simpatico. E, invece, no”, scrive Gio su Twitter, commentando il post di Ceccon. “Facesse qualche vasca in meno e leggesse qualche libro di storia in più”, aggiunge CapitanHarlock. “Un po’ il jet lag, un po’ il cervello annacquato dopo tante ore passate in vasca, ma talvolta anche i campioni sparano stupidaggini”, scrive Azionista. “Ceccon lo seguivo su Instagram, naturalmente ho smesso”, il commento di Pantana21. “Ceccon inconsapevole o ignorante, come Buffon”, scrive Zuma, ricordando il celebre precedente dell’ex portiere della Nazionale, che nel ’99 scese in campo con il motto fascista sulla maglia.

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